NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

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lunedì 29 maggio 2023

R. Musil, L’uomo senza qualità. III. 11. Dialoghi sacri inizio. Segue un breve commento mio

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Ulrich non tardava a esporre ogni volta la morale della favola narrata da Agathe. Del resto sosteneva che il solo contrassegno fondamentale della nostra morale è che i suoi comandamenti si contraddicono. La più morale di tutte le sentenze è: “l’eccezione conferma la regola”

Agathe domandò al fratello. “allora esser buoni non è bene?”
Quindi: “Non hai detto una volta che la stessa azione può essere buona o cattiva secondo le circostanze?”
Ulrich confermò. Era la sua teoria che i valori morali non sono quantità assolute ma solo concetti  funzionali.  
Era inverno: l’aria era scolorita come una cosa che è stata molto tempo nell’acqua (funzionerebbe meglio il sole era scolorito etc. ndr)
Agathe cinse il collo di Ulrich con un braccio. La naturale ritrosia fraterna veniva sciogliendosi. Ulrich pensò alla giarrettiera che Agathe aveva donato al morto invece di tanti discorsi.
 E pensò che la sorella avesse un amante del quale poco si curava, altrimenti non sarebbe stata tranquillamente dentro casa. Sentiva che la sorella era una donna e percepiva la bellezza del braccio, la vicinanza della sua ascella bionda e la linea del seno. La sorella gli domandò che cosa leggesse. “mi addottrino sulle vie della vita santa”, rispose il fratello 726
Quindi Ulrich  si scostò da Agathe per vederla meglio e aggiunse: “io non sono religioso, però mi chiedo se si potrebbe percorrere la strada della santità anche in automobile (…)  Nella nobile buaggine dell’amore del nudo e crudo godimento della natura c’è è l’ultimo effetto male inteso di una misteriosa seconda vita che tutto sommato deve esserci o esserci stata”
“Allora faresti meglio a non scherzarci su-obiettò Agathe-cupa per la sete di sapere e raggiante per l’impazienza. “Io scherzo solo perché l’amo” rispose Ulrich asciutto” p. 728 fine capitolo.
 
Sono parole che possono sembrare fredde, cerebrali e lontane dalle nostre esperienze quotidiane, ma non è così.
Che “i valori morali” siano “concetti funzionali” usati per raggiungere degli scopi, per cogliere dei bersagli anche immorali o amorali,  lo vediamo ogni giorno nella propaganda bellica e nella pubblicità. La bontà di un prodotto è un termine morale usato funzionalmente al profitto del produttore. La libertà tutelata dalla guerra e dalle sue armi toglie la vita a tante persone e arricchisce i fabbricanti e i mercanti di armi.
L’ affetto tra consanguinei è fondato sulla somiglianza di abitudini, di educazione e perfino di aspetto. Insomma sull’affinità che è più difficile trovare fuori dal proprio gevno~.
  Quanto al dono della giarrettiera calda della coscia della figlia al cadavere freddo del padre suo, credo che giarrettiere   e  mutande siano davvero emblema e[mblhma- la cosa più bella che una figlia possa mettere ( ejmbavllein) nella  tasca del vestito funebre del babbo morto. Il solo pensiero di simile gesto mi consolerebbe della mia dipartita da questo mondo.
Ma anche per i vivi le mutande significano molto
Dalla più amata delle mie compagne e maestre di vita imparai un gesto amatorio che mi insegnò a non perdere tempo prezioso frugando dappertutto in cerca delle mutande sparite tra le lenzuola o gli asciugamani: la bella donna mi fece vedere che bastava infilarle
ejmbavllein appunto - sotto il cuscino.
“Sei un genio, le feci; sei più brava di me!”
Fu un grande piacere dei sensi ma fu anche una gioia spirituale. Ci sentivamo del tutto beati.
Dunque Musil non è per niente lontano dal meglio della vita.

Saluti gianni
 

 

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