Cara Elena, hai un bel nome e lo impiego spesso scrivendo di questo o di quello.
A te scrivo per dirti qual è il motivo per il quale molti potenziali elettori di sinistra non votano il partito di cui sei segretaria, anzi non votano affatto. Vorrebbero, vorremmo, un partito che si distingue davvero, perciò uso l’indicativo, e del tutto dai partiti della destra.
Il programma da te presentato ha dei punti buoni, condivisibili da parte di molti tra gli elettori che non vanno a votare, però adesso il punto che sta a cuore a tanti renitenti al voto è quello della guerra. Che l’Italia si invischi sempre più in un conflitto, che sta diventando mondiale e non viene fermato da trattative diplomatiche, non piace a me e non piace a milioni di Italiani come me.
Il tuo partito dunque ha perso queste elezioni amministrative perché sulla guerra ha assunto posizioni troppo simili a quelle della Meloni.
Sulle viae crucis della guerra che si estende tu incontri la Meloni dove queste strade si incontrano, poi non vi allontanate l’una dall’altra ma vi fermate lì convergendo sull’invio di orribili ordigni latori di morte e distruzione.
Viene in mente l’incrocio fatale della Focide “dove una via spezzata in due -scisth; ojdov~-converge nel medesimo luogo da Delfi e da Daulia” (Sofocle, Edipo re, vv. 733-734). Vi si incontrarono Edipo e Laio e l’incontro non fu favorevole a nessuno dei due, come tu sai bene.
Concludo: prendi la dovuta distanza dalla guerra, e perora trattative di pace, se vuoi guadagnare voti e potere per opporti all’ ingiustizia delle disuguaglianze, del lavoro asservito e del massacro quotidiano. Dai retta.
Saluti
gianni
p. s.
Questo è un vecchio che scrive senza nessuna pretesa ma con la speranza di non morire ancora in tempo di guerra.
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