Il re di tutto l’Egitto, Thamus Qamou`~ obietta al dio Qeuvq, il quale gli ha presentato la scrittura come “farmaco della memoria e della sapienza”, che alcuni sono ingegnosissimi ipertecnici, quindi capaci di creare le cose della tecnica appunto, altri invece sanno giudicare quale parte di danno e di vantaggio abbiano per quelli che le adopereranno (Fedro, 273e).
La tecnologia dunque ha due facce, come Giano.
E’ quanto aveva affermato il coro dell’Antigone nel secondo stasimo della tragedia di Sofocle: l’uomo “il quale possiede il ritrovato della tecnologia,/ che è un qualche sapere, oltre l'aspettativa/ora si volge al male, ora al bene" (vv. 365-367) –
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