Nell’incipit del IV volume del suo grande epos erotico e sociale Proust descrive la difficoltà di vivere degli omosessuali, derisi, penalizzati, e perfino criminalizzati dai cosiddetti normali nel corso della storia fino a pochi anni fa..
Sodoma e Gomorra
“Prima apparizione degli uomini-donne, discendenti da quegli abitanti di Sodoma che furono risparmiati dal fioco celeste”.
Charlus che tanto si vantava della propria virilità, “quell’uomo cui tutti sembravano odiosamente effeminati”, mi faceva pensare a una donna quando guardavo i suoi lineamenti e la sua espressione.
“Sporgeva in fuori il sedere, prendeva certe pose con la civetteria che avrebbe potuto avere l’orchidea per l’insetto provvidenzialmente giunto”.
L’io narrante non si avvide subito della omosessualità di Charlus.
“Lo stesso Ulisse non riconobbe subito Atena , ma gli dèi sono immediatamente percettibili agli dèi, il simile al proprio simile”.
Cfr. Odissea XIII, 222 sgg. Succede quando Odisseo giunge a Itaca e Atena gli si fa accanto con le sembianze di un giovinetto e gentile come sono i figli dei re.
Charlus era una donna: “il suo era un ideale virile proprio perché aveva un temperamento femminile”. Gli omosessuali dovevano simulare una eterosessualità spinta
“Razza su cui grava una maledizione, e costretta a vivere nella menzogna e nello spergiuro, poiché sa come sia reputato colpevole, inconfessabile, vergognoso il suo desiderio (…) devono difendersi come da una calunnia da ciò che è la loro vita stessa; figli senza madre, alla quale sono costretti a mentire tutta la vita, e nell’ora stessa di chiuderle gli occhi (…) esclusi perfino dalla simpatia, a volte dalla società dei loro simili (…) vanno a cercare, come un medico l’appendicite, l’inversione fin nella storia, e si compiacciono nel ricordare che Socrate era uno di loro (pp.19, 20 e 21)
Commento
Oggi le cose sono cambiate in meglio per questi uomini e donne, forse anche perché sono tanti e utili al sistema quali compratori e consumatori.
Il mio timore è che a mano a mano che questi aumentano di numero e di potere, via via che gli eterosessuali divengono una minoranza, siano questi a venire perseguitati.
Ci sono le avvisaglie di tale inversione: è già pericoloso corteggiare pur garbatamente una donna: prima di dirle: “sei carina”, bisogna pensarci cento volte perché potrebbe seguirne una scenata e una denuncia.
“Tu mi piaci” poi è già considerato uno stupro da certi benpensanti. Eppure sono parole dolci, una volta gradite o alla peggio non contraccambiate e respinte senza sdegno: “tu invece a me non piaci”.
Ho ricevuto entrambe le reazioni.
Secondo certi odiatori dell’umanità, corteggiare anche signorilmente una donna è un fatto di rilevanza penale.
C’è da dire magari che le megere inclini ad alzare la voce per suscitare cagnare non sono mai carine e non siamo tentati di corteggiarle.
Infame era la persecuzione degli omosessuali, una nefandezza è quella dei donnaioli miti e gentili.
Bologna 7 maggio 2023 ore 11, 44 giovanni ghiselli
p. s.
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