venerdì 26 maggio 2023

Il realismo comico e il sublime tragico. Bassezza e altezza umana

Auerbach in Mimesis, il realismo nella letteratura occidentale (1946) scrive che Omero pure nell’Odissea è “ancora molto lontano da quella legge della separazione degli stili, più tardi applicata quasi universalmente,  per la quale la pittura realistica del quotidiano è inconciliabile col sublime e trova il suo posto soltanto nel comico, o, tutt’al più, accuratamente stilizzata, nell’idillico. E tuttavia è, a quella legge, più vicino che il Vecchio Testamento. Nei poemi omerici gli avvenimenti grandi e alti si compiono  molto più esclusivamente e inconfondibilmente fra gli appartenenti all’aristocrazia” (La cicatrice di Ulisse, p. 27).
 
Schiavi di Plauto e borghesi di Proust.
La bassezza umana degli schiavi platini è meno bassa e volgare della finta altezza e pseudo finezza  dei Verdurin borghesi di Proust
Vero è che in Plauto è difficile se non impossibile trovare avvenimenti grandi e nobili. Comunque anche da Plauto si impara qualche cosa: ci si avvicina a una bassezza umana che spesso viene dichiarata da questi servi ed è quindi meno bassa e volgare di quella dissimulata dai presunti gran dottori e gran signori messi ogni giorno a dettare legge sulle ribalte televisive dove salgono tronfi e cerretani. Per farsi applaudire, o votare, o per vendere i propri libri. Molti oramai lo hanno capito. 
 
Bologna 26 maggio 2023 ore 9, 58 
giovanni ghiselli

p. s.
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