NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

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mercoledì 24 maggio 2023

Filosofi lungo l’Oglio. La mia lectio: Osare l’inattuale. XVI. Osare la soddisfazione della curiosità. Nitimur in vetitum

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Nietzsche si iscrive nella categoria dei curiosi “noi curiosi fino al vizio, indagatori crudeli, con mani spietate tese all’inafferrabile, con denti e stomaco per sfidare ogni cibo più indigesto, pronti a compiere qualsiasi lavoro che richiedesse acume d’ingegno e di sensi, disposti a ogni audacia grazie a un eccesso di “libero volere”[1].
 
Odisseo è il prototipo dell’ uomo  curioso.
Apuleio  ne fa  una prefigurazione del suo Lucio, il protagonista delle Metamorfosi il quale nel mezzo delle tribolazioni asinine, pensa:" Nec ullum uspiam cruciabilis vitae solacium aderat, nisi quod ingenita mihi curiositate recreabar... Nec immerito priscae poeticae divinus auctor apud Graios summae prudentiae virum monstrare cupiens multarum civitatium obitu et variorum populorum cognitu summas adeptum virtutes cecinit " (IX, 13), né vi era da qualche parte alcun conforto di quella vita tribolata se non il fatto che mi sollevavo con la mia innata curiosità...e non a torto quel divino creatore dell'antica poesia dei Greci volendo raffigurare un uomo di somma saggezza, narrò che egli raggiunse i sommi valori visitando molte città e conoscendo popoli diversi.
Il desiderio di conoscere, l’amore della sapienza di fatto nasce anche dalla curiosità.
E in Ecce homo: “Ogni risultato, ogni passo avanti nella conoscenza è una conseguenza del coraggio, della durezza con se stessi, della pulizia con se stessi…Nitimur in vetĭtum: in questo segno verrà un giorno la vittoria della mia filosofia, perché finora solamente la verità è stata proibita sempre, per principio”[2].
Cfr. Ovidio: “Nitimur in vetitum semper cupimusque negata” (Amores, III, 4, 17), tendiamo sempre al vietato e desideriamo quanto ci viene negato.
 
Il vietato spesso è la verità ma è a questa che dobbiamo tendere con tutta la forza e l’audacia che abbiamo. 
 
Non ogni audacia  però: quella di conoscere la vita Ciclope, di  imparare  da lui poiché Odisseo è filomaqhv~, ma non quella di mangiare il loto che fa dimenticare e disimparare. Le audacie di Odisseo sono calcolate


Bologna 24 maggio 2023 ore 10, 03 
giovanni ghiselli
 


[1] Di là dal bene e dal male, Lo spirito libero, 44.
[2] Ecce homo, Come si diventa ciò che si è Prologo..

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