NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

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mercoledì 1 giugno 2022

Edipo re 404-414 Traduzione e commento

modello 1

Sofocle, Edipo re, vv.404-428

Sommario

Il coro chiede ai due contendenti di parlare razionalmente, poiché non di ira c'è bisogno, ma di spiegare gli oracoli. Tiresia prende la parola rivendicando la propria autonomia da Edipo , da Creonte e da chiunque altro non sia il Lossia. Quindi ritorce contro il tiranno il rinfacciamento che questo gli aveva rivolto della cecità fisica: Edipo è affetto da cecità mentale che gli impedisce di vedere la catena dei mali obbrobriosi  nei quali si trova  implicato e che vengono denunciati l'uno dopo l'altro in maniera palese o latente e allusiva. "Ora che sai questo" conclude il profeta"getta pure fango su me".

 

Traduzione e commento da 404 a 414

Coro

A noi che facciamo delle supposizioni, sia le parole di questo404 sembrano essere state dette con ira, sia le tue, Edipo.

C'è bisogno non di tali parole, bensì di esaminare questo, come

spiegheremo gli oracoli del dio nel modo migliore 407

Commento

407-mantei' j (a) :l'intelligenza che conta e che bisogna ripristinare è la capacità di comprendere i segni divini. Se il massimo bene è to; fronei'n capire (Antigone, v.1347), e il dono più grande del dio è to; mh; kakw'" fronei'n non capire male (Eschilo, Agamennone, v.927), il vertice del capire, in Sofocle, come in Erodoto, è non fraintendere gli oracoli.

Traduzione

Tiresia

anche se sei il tiranno, deve essere reso uguale almeno

 contraddire alla pari; di questo infatti sono padrone anche io

Commento

408-turannei'": il tiranno è la cattiva pianta generata dall' u{bri" (v.873) ; un personaggio che difficilmente è pio, come ammette Agamennone nell'Aiace :"to;n toi tuvrannon eujsebei'n ouj rJav/dion",(v.1350).

 In ogni modo Tiresia rivendica a sé la facoltà e il coraggio di controbattere con suo rischio.

 Se il profeta non reagisse, si potrebbe attribuire al suo silenzio colpevole quello che dice il Galileo di Brecht quando fa l'autocritica e condanna la propria abiura:"Se gli uomini di scienza non reagiscono all'intimidazione dei potenti egoisti e si limitano ad accumulare sapere per sapere, la scienza può rimanere fiaccata per sempre, ed ogni nuova macchina sarà fonte di nuovi triboli per l'uomo....Ho tradito la mia professione".(Vita di Galileo, parte XIV). Lo stesso vale per i religiosi: a questo proposito è interessante Il vicario  di Hochhuth (1963) che accusa Pio XII di non avere fatto quanto poteva per salvare gli Ebrei dallo sterminio.

 Hochhuth nel 1961 aveva scritto una Die Berliner Antigone , "la nostra centesima, duecentesima variazione su Sofocle", nota G. Steiner Le Antigoni , p. 142)

“Perché un centinaio di “Antigoni” dopo Sofocle? (…)

 Il problema riguarda “la tirannia della Grecia sullo spirito occidentale”, una “ tirannia " così manifesta nell’Ulysses di Joyce, nei Cantos di Pound, nel classicismo parodistico di Ricasso e di Stravinskij, come lo fu nell’esplicita imitatio del Rinascimento, dell’Illuminismo e in particolare dell’ellenismo romantico e vittoriano   

(p.141-).

Traduzione 410-414

infatti non vivo certo al servizio tuo ma del Lossia 410

sicché non verrò segnato come cliente di Creonte patrono

E dico, poiché mi hai rinfacciato anche la cecità:

tu, pure se fissi gli occhi, non vedi dove sei nel male

né dove abiti, nè con chi dimori 414

Commento

Tiresia allude a Giocasta e ai figli. A causa della cecità mentale, Edipo non si è reso indipendente: non vive in autonomia, ma convive con la madre dalla quale non si è mai staccato per diventare adulto. E' alienato poiché non è riuscito a sperimentare la propria identità. A questo proposito cfr. Fromm, Marx e Freud: “Il fallimento derivante dalla mancata sperimentazione della propria identità che è il fenomeno centrale alla base delle forme psicopatologiche, è anch’esso un risultato dell’alienazione” (p. 65)

 Cfr. anche C. Pavese Il mestiere di vivere, 25, XII,1937:"C'è qualcosa di più triste che invecchiare ed è rimanere bambini".

Non staccarsi dalla madre è il sintomo più evidente di tale alienazione.

 

Bologna 1 giugno 2022 ore 11, 30

giovanni ghiselli

p. s.

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