Leggo sul settimanale “d” del quotidiano “la Repubblica” la risposta di Umberto Galimberti a un lettore inorridito della guerra.
Riferisco le parole iniziali del filosofo: “Gino Strada diceva che la guerra è il male assoluto”. E chi ne volesse una testimonianza legga il suo Una persona alla volta. “Assoluto” significa “sciolto da” (solutus ab) ogni legame razionale, mentale, psicologico, sentimentale”.
Mi fermo qui nel citare e aggiungo un commento.
Chi parla e scrive con l’uso della coscienza, cioè sapendo e volendo quello che dice, non dovrebbe considerarsi sciolto dal dovere della coerenza delle parole tra loro e delle parole con i fatti.
Nella prima strofe del secondo stasimo dell’Edipo re il Coro canta:
“"Oh, mi accompagni sempre la sorte- moi`ra- di portare
la sacra purezza delle parole lovgwn-
e delle opere tutte e[rgwn te pavntwn-, davanti alle quali sono stabilite leggi/
sublimi, procreate
nell'etere celeste, di cui Olimpo solo è padre, né le
generava natura mortale di uomini
né mai dimenticanza
potrà addormentarle:
grande c'è un dio in loro e non invecchia" (863-872)
Dunque lovgoi ed e[rga devo essere puri o per lo meno coerenti tra loro. In Gino Strada ho sempre trovato purezza, generosità fino al sacrificio e coerenza.
A Galimberti domando come sia possibile citare positivamente Gino Strada, condividere le sue parole, appropriarsene, da parte di chi sostiene che bisogna mandare altre armi in Ucraina?
Gino Strada dove c’era la guerra portava medicine e cure prodigate da lui e dai suoi.
Quanti propugnano la guerra, sono da tutt’altra parte rispetto a questi medici filantropi contrari a ogni tipo di guerra.
Ma per molti oggi propugnare la guerra un Ucraina significa combattere per difendere i propri interessi. Intanto quanti fanno e quanti subiscono questa maledetta guerra continuano a soffrire e morire.
Bologna 18 giugno 2022 ore 19, 08
giovanni ghiselli
p. s
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