venerdì 17 giugno 2022

La più bella delle fatiche.


 

“che un uomo faccia del bene con i mezzi

che ha e come può, è la più bella delle fatiche”

Sono parole che Edipo dice a Tiresia appena il profeta è entrato in scena nel primo episodio dell’Edipo re di Sofocle (vv. 314-315)

 

Quando conobbi questi versi iniziando a insegnare al liceo, il Rambaldi di Imola, nel 1975, commentai l’espressione  kavllisto" povnwn-la più bella delle fatiche- con queste parole: “ la massima di chiusura di questi versi non contiene doppi sensi né ambiguità: definisce l'identità che Edipo va cercando in se stesso. Aiutare il prossimo è faticoso e rischioso, ma solo così vale la pena di vivere. Questa è già una luce di comprensione. Il figlio di Laio del resto è ancora lontano dal capire che non si può essere benefici e grandi mettendosi in concorrenza con gli dei e in urto con i sacerdoti: fare del bene agli uomini significa assimilarsi a dio: il benefattore diventa nobile e magnanimo quando dà senza riguardo al proprio tornaconto; allora c'è oJmoivwsi" qew/', assimilazione a dio”.

Questo dissi in quel tempo, poi lo scrissi.

 

Oggi, dopo altri 47 anni di esperienza di fatti moderni e di lettura degli antichi sono felice di aggiungere quanto mi ha scritto una lettrice che non conosco personalmente.

Trascrivo queste sue bellissime parole: “E’ un piacere per la mente leggere e riflettere sui tuoi scritti. Per me è uno dei SALVAVITA di questo periodo GRAZIE. Grazie”

 

Le ho risposto: grazie a te. Mi incoraggi se faccio del bene. Mentre salvo la vita del prossimo salvo la mia.

Ora aggiungo: “Che Dio ti benedica”

Non copio il tuo nome perché non so se ti faccia piacere.

Se vuoi, puoi farlo tu.

Grazie

Tuo

gianni

 

 

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