Vedo la foto di gruppo formato da Macron, Draghi e Scholz che promettono le armi a Zelendskj, “Viva la morìa dei Russi e crepi quella marmaglia” avrebbero detto uno di loro.
Putin, informato, avrebbe ribattuto: “andate, andare, poveri untorelli, non sarete voi quelli che spianterete il mio impero”.
Io ribatto con Sofocle poeta e uomo politico che soffriva le pene della guerra di allora e presoffriva i massacri di questa guerra:
“Ahimé, innumerevoli infatti sopporto
le pene e mi sta male tutto
lo stuolo, e non c'è arma della mente 170
con cui uno si difenderà; infatti non crescono i frutti
della terra famosa, né con i figli
si alzano le donne
dai travagli che fanno gridare;
ma uno sull'altro
potresti vederli, come uccelli dalle larghe ali,
con spinta maggiore del fuoco che infuria, levarsi
verso la sponda del dio della sera.
E la città muore senza tenere più conto di questi morti
e progenie prive di pietà giacciono a terra
portatrici di morte senza compassione;
e intanto le spose e anche le madri canute
di qua e di là, presso la sponda dell'altare
gemono supplici
per le pene luttuose
e il peana risuona
e la voce lamentosa del flauto concorde,
per cui, o aurea figlia di Zeus,
manda un aiuto dal bel volto"
(seconda strofe e seconda antistrofe della parodo dell’Edipo re, vv. 168-189).
Mi limito a commentare le due parole frontivdo~ e[gco~ - lancia, arma della mente.
Voglio dire che non saranno le armi bugiarde della propaganda né quelle omicide e devastatrici che risolveranno questo conflitto desolatore: serve, come ho già detto più volta, la prospettiva e poi l’impiego della carità.
Richiediamo anche noi un aiuto dal bel volto-eujw`pa ajlkavn-189 che non vedo in nessuno tra quanti vogliono che la guerra continui.
Bologna 17 giugno 2022 otre 17, 26
giovanni ghiselli
p. s.
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