Non capisco quale motivo di orgoglio possano avere i soldati dei battaglioni Azov o Wagner che si atteggiano a eroi.
Nemmeno mi sono ben chiare tutte le ragioni del gay-pride.
Trovo più ragionevole quanto dice Bloom, l’Ulisse di Joyce “Yes. Peccavi! I have paid homage on that living altar where the back changes name” (Ulysses, p. 479; pagina 737 nella traduzione italiana della Mondadori).
Si tratta dei pygesiaca sacra del Satyricon (140) i sacri riti delle natiche. Non sono illegittimi né innaturali, ma perché esserne tanto orgogliosi e manifestare questo orgoglio?
Bologna 13 giugno 2022 ore 9, 46
giovanni ghiselli
p. s
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