sabato 25 giugno 2022

Marx, Goethe e Shakespeare sul denaro.


 

Karl Marx analizza il significato del Denaro  nel XLI capitolo del Terzo dei Manoscritti economico-filosofici del 1844.

“Il denaro, possedendo la caratteristica di comprar tutto, di appropriarsi di tutti gli oggetti, è dunque l’oggetto in senso eminente”.

Quindi il filosofo  cita  Goethe, quando Mefistofele dice: “ Se posso pagarmi sei stalloni, le loro forze non sono le mie? Se mi faccio trainare , io divento un uomo  superiore provvisto di ventiquattro gambe (Faust, parte prima, Studio II, 1824-1827).

Poi Marx commenta queste parole scrivendo: “quanto grande è il potere del denaro, tanto grande è il mio potere. Le caratteristiche del denaro sono le mie stesse caratteristiche e le mie forze essenziali”

Segue la menzione di Shakespeare il quale rileva nel denaro soprattutto due proprietà:

1)" è la divinità visibile, la trasformazione di tutti le caratteristiche umane e naturali nel loro contrario, la confusione universale e l'universale rovesciamento delle cose. Esso fonde insieme le cose impossibili

2) è la meretrice universale, la mezzana universale degli uomini e dei popoli”

 

Shakespeare difatto  nel Timone di Atene  definisce l'oro "uno schiavo giallo" che "cucirà e romperà ogni fede, benedirà il maledetto e farà adorare la livida lebbra, collocherà in alto il ladro e gli darà titoli, genuflessioni ed encomio sul banco dei senatori" (IV, 3, 34-38) , e, poco sotto : “questa roba  è l'universale mezzana che "profuma e imbalsama come un dì di Aprile quello che un ospedale di ulcerosi respingerebbe con nausea".  

Il misantropo Timone conclude l’invettiva contro this yellow slave, la gialla carogna deprecandola come maledetta mota, comune bagascia del genere umano-tou common whore of mankind- IV, 3, 43)  che metti a soqquadro la marmaglia dei popoli".

  

Cito la conclusione umanistica  di Marx : “Se presupponi l’uomo come uomo e il suo rapporto con il mondo come rapporto umano, potrai scambiare amore soltanto con amore, fiducia solo con fiducia ecc. Se vuoi godere dell’arte, devi essere un uomo artisticamente educato, se vuoi esercitare qualche influsso sugli altri uomini, devi essere un uomo che agisce sugli altri uomini stimolandoli e sollecitandoli realmente (…) Se tu ami senza suscitare una amorosa corrispondenza, cioè se il tuo amore non produce una corrispondenza d’amore, se nella tua manifestazione vitale di uomo amante non fai di te stesso un uomo amato, il tuo amore è impotente, è un’infelicità”.

Bologna 25 giugno 2022 ore 10 e 5 minuti

L’estate è già in declino però mi consola che ho impiegato  i mesi del sole crescente in maniera operosa.

Cercherò di seguitare così

giovanni ghiselli

p. s.

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