Aggiungo anche Brunelleschi alla lista dei miei preferiti
Nella Vita di Filippo Brunelleschi scritta da Vasari (di Arezzo 1511-1574) si legge di un’operazione filologica dell’architetto il quale attraverso uno studio comparativo arriva ad avere una visione d’insieme dei monumenti antichi come erano prima di andare in rovina.
Brunelleschi visse del tempo a Roma dove “datosi in preda agli studi, non si curava di suo mangiare o dormire: solo l’intento suo era l’architettura che già era spenta: dico gli ordini antichi (…) Fu adunque da lui messo da parte ordine per ordine, dorico, ionico e corintio; e fu tale questo studio, che rimase il suo ingegno capacissimo di poter vedere nella immaginazione Roma, come ella stava quando non era rovinata” .Ne seguì il suo capolavoro più conosciuto e diversi altri. Aveva appreso dai monumenti antichi a “voltare” la grande cupola senza bisogno di armature.
Nel campo della letteratura a parer mio è necessario il medesimo “darsi in preda agli studi” degli antichi per ottenere la chiarezza, l’ordine, la profondità e la densità di quanto si scrive e diventa degno di essere letto.
Bologna 23 ottobre 2023 ore 10, 53 giovanni ghiselli
p. s
Quello che ho amato di più nella graduatoria delle arti figurative rimane però il maestro di Olimpia che mi ha insegnato a dominare il caos giovanile. In questo mi ha aiutato anche il maestro dell’altare di Pergamo con il quale allungo dell’altro la lista. E non è finita qui.
p. s.
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