La parola è lo strumento politico per eccellenza. Quando c’è un contraddittorio quanti dibattono si rivolgono al pubblico come a un giudice. Ricordo le tribune politiche degli anni Cinquanta. L’arte politica consisteva allora nel maneggiare il linguaggio. I Greci identificarono questa potenza del linguaggio in una divinità: hJ Peiqwv, la Persuasione. Anche don Milani raccomandava il culto della parola: "bisogna sfiorare tutte le materie un po' alla meglio per arricchirsi la parola. Essere dilettanti in tutto e specialisti nell'arte della parola"[1].
Oggi si fa strame della parola perché non c’è più dibattito: c’è la verità preconfezionata e imbalsamata.
Il prologo del Vangelo di Giovanni estende questa considerazione a termini cosmici " jEn ajrch'/ h\n oJ lovgo", kai; oJ lovgo~ h\n pro;" to;n qeovn, kai; qeo;" h\n oJ lovgo". ou|to" h\n ejn ajrch'/ pro;" to;n qeovn. pavnta di' aujtou' ejgevneto, kai; cwri;" aujtou' ejgevneto oujdevn. In principio erat Verbum, et Verbum erat apud Deum et Deus erat Verbum. Hoc erat in principio apud Deum. Omnia per ipsum facta sunt, et sine ipso factum est nihil (N. T. Giovanni, 1, 1-3), in principio c'era la Parola e la Parola era con Dio e la Parola era Dio. Questa era in principio con Dio. Tutto fu fatto tramite lei e senza lei nulla fu fatto.
Oggi è di moda lo scempio delle parole e l’ignoranza del Verbo.
Quindi il Verbo si fece carne:"kai; oJ lovgo" savrx ejgevneto", et Verbum caro factum est (I, 14). Io collego questa affermazione, del tutto arbitrariamente, alla facundia persuasiva che attira gli ascoltatori, massime le donne, poiché è in corpo di donna che il verbo si fa carne. Chi non sa parlare persuasivamente abolisce la parresia che è il nucleo della democrazia e impone la tirannide.
Chi non sa persuadere le donne corteggiandole, le violenta.
Quasi tutti i male derivano da questo tramonto della parola
Bologna 16 ottobre 2023 ore 19, 03, giovanni ghiselli
p. s.
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