Oggi, poco prima delle 14, pedalavo in una via di San Lazzaro, quella parallela alla nazionale verso l’ARCI. C’erano automobili parcheggiate sulla destra. Mentre ne superavo un paio, mi piomba addosso da sinistra senza suonare un’automobile che, pur in mancanza di spazio, voleva sorpassarmi invece di frenare per non investirmi. Sbattuto a terra mi sono ritrovato coperto di ferite e di sangue. Perfino bicicletta, una Colnago, era deformata. L’energumeno, ha accostato a sinistra la macchina mentre io ero a terra poi ha gridato e inveito contro di me dicendo che io ero andato addosso a lui e alla sua macchia. Ho provato a chiedere ad alcuni passati che cosa avevano visto ma si sono dileguati scuotendo la testa.
Il prepotente violento evidentemente li intimoriva.
Sono avvilito per questa dose di violenza che aumenta sempre. Violenza praticata ogni giorno non solo contro la cultura, il buon gusto e la verità ma anche contro il corpo umano, contro il benessere e la stessa integrità fisica di donne e uomini. La violenza è di moda. Quando ho chiesto a quel farabutto di indicarmi una farmacia per potermi disinfettare, colui si è messo a guardare il telefonino dicendomi di andare via subito se volevo evitare altri guai. Malconcio com’ero non ho potuto fare altro.
Devo però anche dire del successivo beneficio ricevuto da persone buone : mi sono trascinato fino all’ARCI di San Lazzaro dove mi hanno caritevolmente disinfettato, curato, nutrito e messo in grado di tornare a casa.
Vorrei che gli automobilisti spargitori di sangue venissero puniti e i buoni samaritani invece onorati e premiati.
Non ho preso la targa ma chiedo che vengano guardate le telecamere di sorveglianza.
Proverò a inviare questo messaggio alla sindaca di san Lazzaro.
Non ho preso nemmeno il nome della via, ma se mi sarà detto che verrà fatta un’indagine vi tornerò e lo scriverò
Bologna 6 ottobre 17, 48 giovanni ghiselli
p. s.
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