sabato 16 settembre 2023

Corso di ottobre-novembre XXXIII, Satyricon 27 La matrona di Efeso conclusione. Il marito messo al posto del crocifisso imbolato

Corso di ottobre-novembre XXXIII, Satyricon 27

 

La matrona di Efeso. Terza parte

 

"Nemo invitus audit, cum cogitur aut cibum sumere aut vivere. itaque mulier aliquot dierum abstinentia sicca passa est frangi pertinaciam suam, nec minus avide replevit se cibo quam ancilla quae prior victa est" (111, 13), nessuno ascolta controvoglia quando viene costretto a prendere il cibo o a vivere. Pertanto la donna esaurita dall'astinenza di diversi giorni lasciò che venisse infranta la sua ostinazione e si riempì di cibo non meno avidamente dell'ancella che era stata vinta prima.

-invitus: abbiamo già trovato questo aggettivo nella storia di Didone[1]; là, controvoglia, Enea ha provocato la morte della regina; in questo ribaltamento Encolpio proclama che tutti si salvano volentieri la vita, purché abbiano uno spunto.-sicca: suggerisce che l'abstinentia è pure sessuale e che la donna non si limiterà a riempirsi di cibo.

"Ceterum scitis quod plerumque soleat temptare humanam satietatem. quibus blanditiis impetraverat miles ut matrona vellet vivere, isdem etiam pudicitiam eius aggressus est" (112, 1), Del resto sapete che cosa di solito tenta l'umano sazio . Con i medesimi mezzi seduttivi con i quali aveva ottenuto che la matrona volesse vivere, il soldato attaccò anche la sua pudicizia.-satietas: non è completa perché il cibo non est satis e il velle vivere nella pienezza, almeno nella visione del soldato, comporta dare il bando alla pudicizia.

"Nec deformis aut infacundus iuvenis castae videbatur, conciliante gratiam ancilla ac subinde dicente:

"placitone etiam pugnabis amori?/(nec venit in mentem, quorum consederis arvis?")

quid diutius moror? ne hanc quidem partem corporis mulier abstinuit, victorque miles utrumque persuasit" (112, 2),  né il giovane appariva brutto o impacciato nell'eloquio, alla casta signora, tanto più che l'ancella conciliava l'inclinazione e sovente diceva:" ti opporrai persino a un amore gradito? (e non pensi sui campi di quali genti hai posto la sede?"). Ma perché indugio più a lungo? neppure questa parte del corpo la donna tenne in astinenza, e il soldato la persuase vincitore da una parte e dall'altra.

-nec deformis aut infacundus: non c’è nessuna controindicazione al mestiere di seduttore; anzi pure Ulisse che non era formosus ma era facundus [2]ebbe successo con donne e dèe; a maggior ragione dunque deve averne questo miles formosus et facundus .-castae: l'aggettivo, usato ironicamente, sembra volerci ricordare quanto detto a 110, 7, ossia che  "così fan tutte". -conciliante…ancilla: è la classica funzione dell'ancella che intercede indulgendo ai desideri della padrona.

Qui oltretutto la servetta è colta poiché cita un  verso e mezzo dell'Eneide (IV, secondo emistichio del v. 38 e v. 39) con i quali Anna spinge la sorella a cedere alla passione. Il v. 39 è probabilmente da espungere poiché non calza con il contesto.

-victorque miles: Seneca scrive:"Atqui vivere, Lucili, militare est" (Ep. a Lucilio, 96, 5), eppure, Lucilio, vivere è fare il soldato. Rimane grecamente qualche cosa di agonale in ogni aspetto della vita. Al concetto di virtus in ambito romano resta sempre inerente qualcosa del valore guerresco.

 Ebbene, per questi soldati dell'amore "amare militare est", e una conquista amorosa è una vittoria militare.

"Iacuerunt ergo una non tantum illa nocte qua nuptias fecerunt, sed postero etiam ac tertio die, praeclusis videlicet conditorii foribus, ut quisquis ex notis ignotisque ad monumentum venisset, putaret expirasse super corpus viri pudicissimam uxorem" (112, 3), giacquero dunque insieme non soltanto quella notte nella quale consumarono le nozze, ma anche il giorno seguente e il terzo, chiuse bene, si capisce, le porte della tomba, affinché chiunque, dei conosciuti o degli sconosciuti, fosse giunto vicino al sepolcro, pensasse che la pudicissima donna era spirata sopra il cadavere del marito.-postero…tertio: non solo la casta signora accetta le offerte del miles ma si ingozza di sesso con furia erotica come si era rimpinzata di cibo con frenesia alimentare.-ut…putaret: la matrona è libidinosa ma timorata e tiene molto alla sua reputazione di pudicissima uxor.

"ceterum delectatus miles et forma mulieris et secreto, quicquid boni per facultates poterat coemebat et prima statim nocte in monumenum ferebat" (112, 4), intanto il soldato, attratto sia dalla bellezza della donna sia dalla segretezza, faceva incetta di tutte le squisitezze che i suoi mezzi gli permettevano e appena si faceva notte le portava nella tomba.-secreto: le situazioni anomale e misteriose sono sempre eroticamente eccitanti, forse perché l'amore, che si nutre anche di mito e poesia, si concilia poco con la vita usuale che è per lo più squallida e triste.      

 "itaque unius cruciarii parentes ut viderunt laxatam custodiam, detraxere nocte pendentem supremoque mandaverunt officio" (112, 5), e così i familiari di uno dei crocifissi, come si accorsero che la sorveglianza era allentata, staccarono di notte l'appeso e lo affidarono all'ufficio funebre.-laxatam custodiam: la tensione erotica, siccome la vita è un'equazione, comporta sempre un rilassamento e un abbassamento di varie forme di difesa: il dire di sì all'istinto insomma presuppone un abbassamento della guardia.

"at miles circumscriptus dum desidet, ut postero die vidit unam sine cadavere crucem, veritus supplicium, mulieri quid accidisset exponit: nec se expectaturum iudicis sententiam, sed gladio is dicturum ignaviae suae. commodaret modo illa perituro locum et fatale conditorium (commune) familiari ac viro faceret" (112, 6), ma il soldato, raggirato mentre se la spassava, come il giorno seguente vide una croce senza il cadavere, temendo il supplizio, raccontò alla donna quello che era accaduto: e aggiunse che non avrebbe aspettato la sentenza del giudice ma con la spada avrebbe fatto giustizia della sua incuria. Lei doveva solo  preparare un sito per lui destinato a morire e rendere la tomba fatale comune all'amante e al marito.-circumscriptus: abbiamo detto che fare l'amore con trasporto comporta sempre un abbassamento delle difese, e di questo c'è spesso qualcuno lesto ad approfittare.-ignaviae suae: in un modo o in un altro l'attività sessuale, soprattutto se collegata al secretum che pure la rende più saporita, comporta sensi di colpa.

"mulier non minus misericors quam pudica:"nec istud" inquit " dii sinant, ut eodem tempore duorum mihi carissimorum hominum duo funera spectem. malo mortuum impendere quam vivum occidere" (112, 7), la donna non meno compassionevole che pudica:"gli dèi non permettano-disse-che nello stesso momento io assista ai due funerali dei due uomini a me più cari. preferisco che penzoli un morto piuttosto che muoia uno vivo.-misericors…pudica: questi aggettivi possono essere intesi come detti con ironia ma di fatto la donna non ha tradito il marito e ora salva l'amante. E'  una donna tutt'altro che spegevole poiché agisce in favore della vita.

"secundum hanc orationem iubet ex arca corpus mariti sui tolli atque illi quae vacabat cruci affigi. usus est miles ingenio prudentissimae feminae, posteroque die populus miratus est qua ratione mortuus isset in crucem" (112, 8), conformemente a questo discorso dispose che il cadavere di suo marito fosse tolto dalla bara e venisse attaccato a quella croce che era rimasta vacante. Il soldato mise in atto il marchingegno dell'avvedutissima donna, e il giorno dopo la gente si domandò con meraviglia in quale modo il morto fosse salito sulla croce.

ingenio prudentissimae feminae: in questa atmosfera di dissolutezza, e pure di liberazione delle donne, viene assunta da una femmina umana bella e sensuale, la parte di Odisseo, l'uomo dai molti espedienti che raggiunge il successo grazie alla sua capacità di essere complice della vita reale.

Pesaro 16 settembre 2023 ore 11, 57 giovanni ghiselli

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[1] Eneide VI, 460.

[2] Cfr. il già citato distico dell' Ars Amatoria ( II, 123-124).

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