Quindi Encolpio si arma per andare a punire i colpevoli:"Haec locutus gladio cingor, et ne infirmitas militiam perderet, largioribus cibis excito vires, mox in publicum prosilio furentisque more omnes circumeo porticus" (82, 1), dette queste parole mi armo della spada, e, perché la debolezza non comprometta la spedizione militare, sollevo le forze con cibi più che abbondanti; subito dopo balzo fuori nella strada e mi aggiro come un pazzo per tutti i portici.-gladio cingor: diversi commentatori ricordano il modello epico di Enea che si arma nell'ultima notte di Troia :"Hinc ferro accingor" (Eneide, II, 671), quindi mi cingo attorno la spada. Si potrebbe aggiungere, con l'aiuto di Freud, che la spada è simbolo fallico con la funzione di compensare la disfatta sessuale di Encolpio.-excito vires: parole che alludono all'impotenza di Encolpio e la prefigurano; nello stesso tempo smontano le pose eroiche del giovane che si atteggia ad Achille e a Enea:"non accade mai che l'ira eroica, nel suo esplodere, lasci spazio ad assennate precauzioni di ordine pratico. Invece Encolpio si allaccia la spada e prima di dar libero corso all'ira provvede a rifocillarsi con una bella scorpacciata…L'incoerenza rispetto al modello eroico che il povero scholasticus pretende di realizzare si riflette, al livello della forma del racconto, in un'evidente confusione tra distinti statuti letterari. La preoccupazione alimentare…pertiene ai resoconti storici, non al registro alto dell'epica, e qualifica Encolpio come un semplice soldato di truppa a cui viene somministrato il rancio"[1].
Però intanto il giovane si lancia con atteggiamento da Achille:"sed dum attonito vultu efferatoque nihil aliud quam caedem et sanguinem cogito frequentiusque manum ad capulum, quem devoveram, refero, notavit me miles, sive ille planus fuit sive nocturnus grassator" (82, 2), ma mentre con lo sguardo esaltato e truce non medito altro che massacro e sangue e con frequenza molto alta porto la mano all'elsa della spada che avevo consacrato, mi scorse un soldato, sia che fosse un vagabondo sia un brigante notturno. Encolpio è ispirato ed estatico: come fuori di sé per la furia erotica ed eroica; nella sua estasi anzi c'è pure una componente religiosa poiché la spada è devota, consacrata alla strage; tuttavia basta l'intervento di un fattore esterno, una persona volgarmente terrena, a dissipare il nembo di esaltazione nel quale si era ravvolto lo scholasticus. Per planus, vagabondo, cfr. il greco plavno" , errante e planavw, faccio errare. Sentiamo cosa dice costui:"Quid tu-inquit-commilito, ex qua legione es aut cuius centuria?" (82, 3), Ehi tu, fa, commilitone, di quale legione sei o della centuria di chi? L'aspetto di Encolpio dunque, fuori dal suo sogno, non suggerisce la posizione di un comandante eroico ma, tutt'al più, quella di un gregarius miles subordinato a un centurione, un ufficiale inferiore o addirittura un sottufficiale . Ma lo scholasticus non riesce a sostenere nemmeno questa parte modesta :"Cum constantissime et centurionem et legionem essem ementitus, "age ergo" inquit ille "in exercitu vestro phaecasiati milites ambulant?", dopo che, senza fare una piega, ebbi inventato il centurione e la legione, "dimmi un po'-fece quello-nel vostro esercito i soldati vanno in giro con scarpette bianche? Phaecasiati sono coloro che calzano phaecasia, calzari bianchi, di cuoio, tipici di sacerdoti e filosofi ateniesi, quindi venuti di moda a Roma tra i giovani. Infine la spada consacrata viene sottratta a Encolpio che, rinsavito, non se ne dispiace troppo:"Cum deinde vultu atque ipsa trepidatione mendacium prodidissem, ponere iussit arma et malo cavere. Despoliatus ergo, immo praecisa ultione retro ad deversorium tendo, paulatimque temeritate laxata coepi grassatoris audaciae gratias agere" (82, 4), siccome poi con lo sguardo e perfino con il tremore avevo tradito la bugia, mi ordinò di deporre le armi e di guardarmi dai guai. Derubato dunque, anzi troncata la vendetta, torno indietro alla locanda e, sbollita un poco alla volta la mia avventatezza, finii con l'essere grato all'audacia di quel malandrino.
Alla fine dell'episodio dunque cadono le maschere e cambiano i ruoli: il miles dalla dubbia identità si rivela un vero e proprio grassator, mentre Encolpio rinuncia alla parte che voleva attribuirsi di eroe irato e rientra in quella del poveraccio sessualmente sconfitto che, in preda alla temeritas cusata dalla frustrazione, ha corso il rischio di incappare in grossi guai.
Pesaro 12 settembre 2023 ore 20, 27 giovanni ghiselli
p. s
Statistiche del blog
Sempre1401033
Oggi106
Ieri174
Questo mese1809
Il mese scorso5814
Nessun commento:
Posta un commento