NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

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domenica 10 settembre 2023

Corso di ottobre-novembre XV. Satyricon 9. Il baccanale corrotto.


 

Poi l'invertito, in seguito a un ordine di Quartilla, passa ad Ascilto:" equum cinaedus mutavit transituque ad comitem meum facto clunibus eum basiisque distrīvit " 24, 5, il cinedo cambiò cavallo e passato al mio compagno,  lo strofinò ( distrivit da distĕro) con baci e con le natiche. A questo punto il pupo Gitone si scompisciava dalle risate e attirò l'attenzione di Quartilla, la sacerdotessa dell'orgia postribolare, la quale chiese cuius esset puer, diligentissima sciscitatione (24, 5) a chi appartenesse quel ragazzo con una domanda molto seria. Quel superlativo diligentissima che qualifica una domanda relativa alla proprietà di un amasio è appropriato a  un mondo dove le uniche cose serie sono il denaro e il sesso. Infatti subito dopo, saputo che era il "fratello" di Encolpio, la donna domandò:"quare ergo-inquit-me non basiavit? ", allora perché non mi ha baciato? Quindi  passò ai fatti: lo inchiodò a sé con un bacio, poi fece anche scendere la mano sotto il vestiti e  palpatogli il cosino ancora tanto inesperto (pertactrato vasculo[1] tam rudi ) fece:"haec belle cras in promulside libidinis nostrae militabit; hodie enim post asellum diaria non sumo" (24, 7), questo servirà bene domani durante l'antipasto del mio piacere; oggi infatti dopo il pesce non prendo una razioncina.

-promulside è ablativo di promulsis , "antipasto" formato da pro-+ mulsum , "vino con miele".

-Asellus può indicare un pesce ma anche un asino vero e proprio: nell'Asino d'oro di Apuleio c'è una matrona, pollens et opŭlens, d'alto rango e ricca, una Pasife asinina, la quale, non trovando alcun rimedio alla sua foia folle, bramava ardentemente gli amplessi di Lucio l'asino:"nec ullam vaesanae libidini medēlam capiens ad instar asinariae Pasiphaae complexus meos ardenter expectabat" (X, 19) . A proposito di tale ingordigia attribuita alle femmine umane si può ricordare anche il già citato "ganzo di Pasife"[2].

 Segue un suggerimento lubrico di Psiche all'orecchio di Quartilla che se ne compiacque:"ita, ita," inquit Quartilla "bene admonuisti. cur non, quia bellissima occasio adest, derviginatur Pannychis nostra?" continuoque producta est puella satis bella et quae non plus quam septem annos habere videbatur et ea ipsa quae primum cum Quartilla in cellam venerat nostram"(25, 1-2), sì, sì, disse Quartilla, hai suggerito bene. Dato che c'è l'occasione splendida, perché non facciamo sverginare la nostra Pannichide? E immediatamente fu portata avanti una bambina piuttosto bella e che non sembrava avere più di sette anni, proprio la stessa che era venuta nella nostra stanza con Quartilla.

"L'espressione "spingono avanti una ragazzina molto graziosa"[3] fa pensare a una bestiola 'spinta in avanti' verso il sacrifizio, e ad una sorta di umana pietas del narrante Encolpio, quindi a uno scrupolo dello stesso Petronio"[4].

 Encolpio prova a protestare, a causa della probabile riluttanza di Gitone, verecundissimus puer, ragazzo proprio pudico, e dell'età impossibile della bambina, ma Quartilla sostiene la proposta oscena con un'altra battuta da lupanare:"ita-inquit Quartilla-minor est ista quam ego fui, cum primum virum passa sum? Iunonem meam iratam habeam, si unquam me meminerim virginem fuisse. nam et infans cum paribus inquinata sum, et subinde procedentibus annis maioribus me pueris applicui, donec ad hanc aetatem pervēni" (25, 5), così, disse Quartilla, questa sarebbe più piccola di quanto ero io quando per la prima volta ho ricevuto un uomo? che la mia Giunone se la prenda con me se ricordo di essere mai stata vergine. Infatti da piccina ho fatto le porcherie con i coetanei, poi, via via che passavano gli anni, mi sono attaccata a ragazzi più grandi, finché sono arrivata a questa età.

Sentiamo ancora Canali :"Ma sia la pietas di Encolpio, sia lo scrupolo di Petronio, si rivelano inesistenti in quel 'Gitone, ragazzo pudico al massimo'. Gli argomenti di Quartilla a sostegno del progetto sono agghiaccianti".

Aggiungo che quel verecundissimum puerum ironico richiama l'ironia di religiosissimis verbis di 21 3. Inoltre il procedentibus annis sembra sostituire al tempo ciclico della tradizione classica, al kuvklo" dei Greci e all'orbis dei latini, un tempo lineare che procede verso una corruzione, un "inquinamento" sempre più avanzato. E' uno storicismo questo che invece di trovare la razionalità del reale ne nota la sessualità: ciò che è reale è sessuale.

 La cerimonia nuziale parodiata procede con le donne ubriache (ebriae mulieres) che, guidate in processione dal cinedo tedoforo, preparano il talamo adornato con la coperta da stupro (thalamumque incesta exornaverant veste, 26) per la bambina cui Psiche aveva avvolto il capo con il flammeum, il velo nuziale color zafferano.  

Sembra la realizzazione del baccanale corrotto sospettato nelle Baccanti euripidee da Penteo (vv. 353-354) che però poi viene sbugiardato dal racconto del messo (vv . 677-774).

Segue una scena di voyeurismo.

Mentre Gitone e la bambina facevano il loro lusus senza alcuna riluttanza al di là della porta chiusa, Quartilla ed Encolpio siedono davanti alla soglia del talamo e la donna  "per rimam improbe diductam adplicuerat oculum curiosum, lusumque puerilem libidinosa speculabatur diligentia " (26, 4), attraverso una fessura maliziosamente praticata, aveva attaccato l'occhio curioso e osservava i giochi erotici bambineschi con libidinosa serietà. Torna la diligentia applicata al sesso (cfr. il diligentissima sciscitatione di 24, 5). La visione dei bambini eccita Quartilla: infatti, racconta Encolpio, attirò anche me con lenta mano al medesimo spettacolo e poiché i volti si trovavano attaccati per spiare, ella, ogni volta era libera dallo spettacolo  "commovebat obiter labra et me tamquam furtivis subinde osculis verberabat"(26, 5), muoveva  le labbra diagonalmente e  mi flagellava a ripetizione di baci come furtivi.

Così finiscono le turpi nozze.

"Un episodio scabroso dunque, ma tutto pervaso da una frizzante vena di scherzo, in un crescendo senza sosta di situazioni anomale, ma guidate da una serrata logica dei sensi, oltre che narrate con insuperabile levità linguistica-è davvero straordinaria la capacità di Petronio di affrontare le situazioni più audaci con candida naturalezza e soprattutto con un'assenza pressoché totale di turpiloquio (mentre il latino gli avrebbe offerto una quantità di termini erotici, a differenza della lingua italiana che non ne possiede che rari, intollerabilmente osceni, affidando tale compito espressivo ai dialetti, che quanto a greve oscenità non le sono certo inferiori)-, in modo da suscitare nel lettore, più che la partecipazione morbosa o la repulsione moralistica, il complice sorriso dell'intelligenza. Perché di lettori intelligenti parlo, non di ottusi o frustrati tartufi"[5].

Più avanti (p. 70) Canali torna sulla questione della pregevole assenza di turpiloquio:"Ho già detto nel primo capitolo, ma sarà bene ripeterlo, che in una narrazione così piena di situazioni erotiche non esiste quasi turpiloquio: Petronio preferisce inventare metafore, o usare quelle più comuni. Quando deve riferirsi al membro virile, per lo più usa inguen, o addirittura inguina al plurale; soltanto una volta, mi sembra, usa sopio; il sesso della donna non è mai nominato, l'orifizio su cui si concentrano le brame pederastiche o sodomitiche è nominato solo una volta, e non nella sua accezione più scurrile, podex, ma in quella fisiologica di anus. Raramente compare la parola meretrix, una o due volte il sinonimo più scurrile scortum, anche ad indicare l'omosessuale maschio….L'efebo è per lo più indicato con il generico frater, l'omosessuale con il classico cinaedus..".

L'episodio successivo del Satyricon è quello centrale della cena di Trimalchione dove trionfano, con il padrone di casa, il cibo, il cattivo gusto, l'impudenza, la volgarità, e il sesso viene raccontato come strumento di ascesa sociale. "Nella tradizione "alta" filosofica della letteratura conviviale, il cibo di norma non compare, è come censurato: il simposio ha inizio quando il banchetto è giunto al termine…Nel convito di Trimalchione la prospettiva è completamente rovesciata: il cibo domina la parola. E' stato dimostrato che la Cena per molti aspetti è costruita come il rovesciamento del Simposio"[6]. Stiamo per assistere a uno di quei conviti volgari che Seneca consiglia di schivare per togliere occasioni all'ira:"vitare vulgares convictos memento " (De ira , II, 28).

 

Pesaro 10 settembre 2023 ore 16, 51 giovanni ghiselli

p. s.

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[1] Vasculum=mentula .

  [2] Lucio o l'asino , 51.

[3] E', ovviamente, la traduzione di "producta est puella satis bella".

[4]  Luca Canali, L'erotico e il grottesco nel Satyricon, p. 10.

[5] Luca Canali, L'erotico e il grottesco nel Satyricon, p.11.

[6] G. B. Conte, Scriptorium Classicum 6, p. 6.

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