La pubblicità invade e colonizza le menti degli umani sprovveduti delle difese date dal buon gusto, dallo spirito critico e dalla cultura .
Essa cerca di convincere che un prodotto, pur brutto e dannoso, è di moda. E che essere di moda è cosa buona.
Chi ci casca compra, magari a debito, quanto viene “consigliato”, anche se gli sta male addosso, anche se gli fa male.
Alcuni sotto sotto se ne rendono conto ma non ce la fanno a dire no.
Quando mi chiedono il numero del cellulare e dico di non averlo, quasi tutti mi rispndono: “beato te, tu sì che stai bene!”
Però loro ce l’hanno come se lo avesse ordinato il dottore.
Anche determinate azioni, pur criminali, continuamente pubblicizzate sebbene negativamente, diventano di moda. Ora sono di moda l’ignoranza della lingua italiana, delle buone maniere, e la violenza contro le persone deboli.
“L’omo ha da esse’ homo, ha da ammazzà” pensa il cretino delinquente imitando la pronuncia ora di moda.
Viceversa, un’idea, una parola, un gesto fuori moda, ogni segno di educazione, di cortesia, di spirito critico, di generosità, di umanità insomma di cultura umana è biasimato o canzonato.
Pesaro 5 settembre 2023 ore 16, 07
p. s.
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