Il seno mostrato al proprio figliolo. Ecuba a Ettore nell’Iliade. Clitennestra a Oreste nelle Coefore.
Ecuba nell'Iliade mostra il seno a Ettore per indurlo a non affrontare Achille: la vecchia regina, aperta la veste, con una mano solleva il seno, e prega il figlio di ricordare che gli aveva dato la mammella che fa scordare le pene:"ei[ potev toi laqikhdeva[1] mazo;n ejpevscon : -tw'n mnh'sai" (XXII, vv. 83-84)[2].
Il denudamento del seno viene attribuito da Eschilo al personaggio di Clitennestra che mostra il petto a Oreste per indurlo a compassione:" ejpivsce", w\ pai', tovnde d j ai[desai, tevknon,-mastovn"(Coefore , vv. 896-897), fermati, figlio, abbi rispetto di questo seno, creatura.
14. 4 Il bacio al letto di morte (Alcesti, Deianira e Didone) e a quello della stanza della vergine (Medea nelle Argonautiche).
Un altro topos gestuale, tra l’erotico e il disperato, è il bacio della donna al letto[3], anzi al letto della propria morte per amore. Alcesti poco prima di morire si getta sopra il talamo, lo bacia e lo riempie tutto del torrente di lacrime che le sgorga dagli occhi (kunei' de; prospivtnousa, pa'n de; devmnion-ofqalmotevgktw/ deuvetai plhmmurivdi, Alcesti, vv. 183-184.). Un gesto ripetuto da Didone la quale muore imprimendo la bocca sul letto (os impressa toro, Eneide , IV, 659).
“La donna che si getta sul letto coniugale, che invoca le dulces exuviae e bacia il letto, è la donna innamorata che non può liberarsi dal ricordo delle dolcezze del suo amore (sono note le ascendenze sofoclee, cioè i vividi riflessi di Deianira)[4]. Vediamoli: nelle Trachinie di Sofocle le ultime parole di Deianira sono rivolte al letto: “w\ levch te kai; numfei' j ejmav,-to; loipo;n h[dh caivreq j wJ~ e[m j ou[pote –devxesq j e[t j ejn koivtaisi tai'sd j eujnhvtrian” (vv. 920-922), o letto mio e stanza nuziale, addio per sempre oramai, poiché non mi accoglierete più come sposa in questo giaciglio.
La Medea di Apollonio Rodio invece bacia il letto della sua camera di ragazza nell’abbandonarla: “Kuvsse d j eJovn te levco~” (Argonautiche, 4, 26), quindi baciò anche i battenti, accarezzò le pareti, e dopo essersi strappata un ricciolo lo lasciò nella stanza della madre, ricordo della sua vita di vergine.
Bologna 3 dicembe 2024 ore 11, 47 giovanni ghiselli
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[1] Alceo attribuisce al vino (oi\non…laqikavdea, fr. 96 D. , v. 3) questo aggettivo formato da lanqavnw e kh̃do~.
[2] “ Sulla terra sono molte buone invenzioni, le une utili, le altre gradevoli: per esse la terra è amabile. E certe cose vi sono così bene inventate, da essere come il seno della donna: utili e al tempo stesso gradevoli” F. Nietzsche, Così parlò Zarathustra, p. 252.
[3] "Nella casa di Alcesti e di Admeto, come nel loro dramma, è il letto il mobile più importante", J. Kott, Mangiare Dio , p. 120.
[4] A. La Penna, Prima lezione di letteratura latina, p. 155.
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