Stare dalla parte dei vincitori, dei ricchi è facile. Non è una cosa bella né nobile ma è ovvia, come tutte le cose ordinarie.
E’ l’attitudine dei più.
Non mi è piaciuto il duetto tra il nuovo Pontefice e Sinner.
Il Papa ha ricevuto il primo tennista del mondo chiamato addirittura “il tennista divino” nella prima pagina del quotidiano “la Repubblica” di oggi da Gabriele Romagnoli che chiama Prevost”il Papa tennista”. Una posizione subordinata dunque quella del Pontefice nella graduatoria di questo cronista.
Entrambi i tennisti compaiono in una fotografia con la racchetta in mano.
Il tennis è uno sport costoso e pretenzioso.
A parer mio è un diporto anche snob siccome i più non possono permetterselo.
Chi non ha i soldi per curarsi, sicuramente non può giocare a tennis.
Sarebbe stato molto più consono al ruolo di vicario di Cristo, una parte che gli hanno assegnato i cardinali pochi giorni or sono, se, invece di ricevere Sinner, il Papa fosse andato a trovare e confortare i mutilati, gli orfani e le vedove dello sterminio di Gaza.
Vero è che sinner signìfica peccatore e Cristo ha detto: “non sono venuto a chiamare i giusti ma i peccatori” (N. T. Matteo, 9, 13)
Però poi disse al giovane ricco: “Se vuoi essere perfetto, va’ vendi quello che hai e dallo ai poveri” (19, 21). Non mi pare che l’attuale vicario di Cristo l’abbia detto.
Spero che questo mio commento di un fatto documentato non mi costi una punizione per la Parresia.
Bologna 15 maggio 2025 ore 17, 06
giovanni ghiselli
p. s.
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