lunedì 20 luglio 2020

La prossima conferenza: Fëdor Dostoevskij. ventesima parte

Nosside (busto in marmo di F. Jerace)

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Appendice con un luogo cruciale dei Fratelli Karamazov e alcuni dell’Idiota

La trasfusione delle anime. I Fratelli Karamazov 1880
 Il passaggio dall'amare al bene velle catulliano viene sentito e dichiarato dal passionale Dimitri Karamazov nei confronti di Gruscenka:"questo amore mi tortura, mi tortura! ( ...) Prima mi facevano languire soltanto le flessuosità del suo corpo infernale, ma adesso tutta la sua anima l'ho trasfusa nella mia, e grazie a lei anch'io sono diventato un uomo!"[1].

Altre donne
L’idiota, 1869
Lev Nikolaievič Myškin è’ un uomo privo di qualsiasi diffidenza, ed è indifferente al denaro. In treno, al ritorno da una clinica svizzera, parla con Rogožin il figlio di un ricco mercante che sta andando a reclamare un’eredità.
Dice di Nastasja Filippovna una donna della quale Rogozin è innamorato: è meravigliosamente bella ma dalla reputazione rovinata poiché è stata amante e mantenuta di Totzkij un uomo ricco, oramai cinquantacinquenne che vorrebbe sposare una vergine.
Il principe Myskin è vergine: a causa della sua malattia non conosce affatto le donne
Va a casa del generale Epančin un uomo di 56 anni soddisfatto di sé. Ha una moglie e tre figlie: Alexandra, Adelaida, Aglaja dai 25 ai 20 anni. La più giovane Aglaja era una bellezza.
ajglai'a in greco significa splendore. Aglaia è una delle Grazie (le altre due sono Eufrosìne e Talìa). Cfr. questo epigramma della poetessa Nosside di Locri (III sec a. C.) a proposito di una prostituta

'Ελτοσαι ποτ ναν δμεθα τς φροδτας
τ βρτας, ς χρυσ δαιδαλεν τελθει.
εσατ μιν Πολυαρχς παυρομνα μλα πολλν
κτ
σιν π' οκεου σματος γλαας.

Nulla è più dolce dell’amore, ogni altra felicità è inferiore: dalla bocca sputo anche il miele.

Totzkij vorrebbe sposare Alexandra ma teme scenate da Nastasja, oltraggiata fantastica donna (p. 55).

Viene in mente la Medea di Euripide[2].
E Medea, l'infelice donna oltraggiata hjtimasmevnh.
 rinfaccia con grida i giuramenti, reclama il sommo impegno
 della mano destra, e chiama gli dèi a testimoni
di quale contraccambio ella riceva da Giasone. (vv. 20 - 23)

L’ex amante manteneva Nastasja nel lusso cui lei non dava importanza.
Tottzkij offre a Ganja, un conoscente degli Epančin, 75 mila rubli perché sposi Nastasja, la donna “contaminata”. Ganja per avidità è disposto ad ammogliarsi con lei, però poi vuole fargliela pagare.

L’Idiota quale maestro
L’idiota ricorda un suo soggiorno in Svizzera dove passava il tempo con i bambini che gli curavano l’anima. Raccontava tutto ai piccoli e per questo gli adulti lo odiavano. C’era una ragazza molto infelice, Marie che era stata sedotta da un commesso viaggiatore: era tisica, reietta da tutti, doveva fare i lavori più pesanti per campare e veniva oltraggiata in ogni occasione. I bambini avevano segnalato il caso al principe che l’aveva baciata per compassione e condivisione del dolore. Quando la ragazza morì, i bambini portarono la bara sulle spalle e ogni anno coprivano la tomba di fiori.
Il principe stava bene con i bambini e si sentiva in imbarazzo con gli adulti
Aglaja è una bellezza: la bellezza è un enigma. E’ difficile giudicare la bellezza. “siete tanto bella che si ha paura a guardarvi” le dice il Principe p. 96
Trova però che ancora più bello sia il viso di Nastasja Filippovna che vede in un ritratto: quel viso aveva un orgoglio inconcepibile, un’espressione di disprezzo, quasi di odio, unita a una semplicità d’anima e a una ingenuità straordinarie e tale contrasto suscitava un senso di compassione ( …) C’è tanta sofferenza in questo viso disse il principe quasi involontariamente” (p. 100)
Adelaide disse con ardore osservando il ritratto: Una bellezza simile è una forza. Con una simile bellezza si può rovesciare il mondo (p. 101).

Ganja aveva dei parenti di cui si vergognava e questa è la più crudele tortura di cui possa soffrire un uomo vanitoso. Arriva Nastasja. Arriva anche Rogožin che offre 100 mila rubli a Nastasja perché sposi lui invece di Ganja. Questo soffre per il fatto di non essere originale e vorrebbe ammucchiare denaro per compensare questo deficit
Il principe sconsiglia Nastasja di sposare Ganja che non ama lei ma i denari. Lui, invece Myskin, dice di amarla poiché è uscita pura dall’inferno. 204. Cfr. Sonja.
Si trovano a casa di Nastasja dove c’è pure Totzki che pensa: “idiota com’è, sa nondimeno benissimo che la via dell’adulazione è la migliore” 209. Cfr. Svidrigaiolov

Poi c’è la scena dei 100 mila rubli gettati da Nastasja nel caminetto perché brucino. Vuole vedere se Ganja li raccoglie. Non lo fa ma sviene. L’amor proprio è più forte dell’avidità. Nastasja poi li recupera con le molle.
Il principe va a Mosca per prendere una sua eredità, poi torna a Pietroburgo. Rogožin cerca di uccidere Myskin per gelosia ma il principe cade per un attacco di epilessia. Le donne lo amano, Nastasja che pure non vuole sposarlo per non disonorarlo, e anche Aglaja lo ama.
“Al principio dell’estate si hanno talvolta a Pietroburgo giornate bellissime, calde, serene, dolci. Era appunto una di quelle giornate 276.

Aglaja vede nel Principe l’incarnazione del cavaliere povero taciturno e ognor leale faccia avea triste e sparuta ma gagliardo e franco il cuore. Sono versi di Puskin.
L’idiota dice che il liberalismo è un movimento di pensiero antirusso. Altri personaggi lo canzonano ma Aglaja gli dice: voi siete il più onesto, buono, nobile, intelligente di tutti, ma non vi sposerò mai.
E Myskin: ma io non vi ho mai chiesto di sposarmi!
C’è un tisico molto malato, rinnegato dalla natura, Ippolit. Guardava con invidia un moscerino in un raggio di sole poiché quell’animale era partecipe del festoso banchetto della vita. Lui non poteva nemmeno studiare la grammatica greca perché tanto non sarebbe mai arrivato alla sintassi.
Il Principe non ama Nastasja ma ne ha compassione poiché è una che ama il proprio disonore
A casa degli Epancin c’è l’episodio del vaso cinese. Aglaja aveva detto al principe che la madre ci teneva tanto ma poi aggiunge: “dovete almeno rompere il vaso cinese del salotto! E’stato pagato caro: fatemi il piacere di romperlo. La mamma scoppierà in pianto davanti a tutti, tanto le è caro” 663
Myskin temeva di romperlo per paura e imbarazzo.
Nel salotto c’è un’atmosfera falsa: falsa cortesia, falsa amicizia. Tutta una messa in scena 674.
Myskin prima tace poi parla contro il cattolicesimo che predica un Cristo travisato ed è la continuazione dell’impero romano (687), un apparato di potere. La chiesa cattolica è venale: compra e vende tutto, è un mercato. Il socialismo e l’ateismo sono conseguenze del disgusto ispirato dai preti cattolici. Il socialismo vuole sostituire lo scomparso potere morale della religione con la violenza. Quindi gesticolando rompe il vaso.

Un ricordo personale. Potete saltarlo.
Ricordo un complimento che mi fece la collega di filosofia, una del liceo D’Azeglio di Torino, durante l’ esame di maturità del ’78 dopo una cena con degli imbecilli: “mi hai fatto venire in mente Myskin in procinto di rompere il vaso cinese”.
Mi spinse anche a studiare tutto Nietzsche dopo avere parlato di “La nascita della tragedia”. “Perché?” Le domandai. “Perché sei nobile in tutto e ti si confà”. Mi rispose.
Lo scrivo in lode non mia ma di questa donna. Dina si chiamava. In autunno avrei incontrato e attirato Ifigenia anche con quanto avevo imparato da questa splendida collega. Spero che legga questo mio ricordo di lei, 42 anni dopo l’evento. La migliore delle colleghe e amiche possibili. Una sera andammo a mangiare le rane, sul Reno.

Torniamo a l’Idiota, quello di Dostoevskij dopo questo che scrive.
Myskin dunque si consola perché attraverso gli errori si impara, e chi capisce troppo presto capisce male. “Noi principi dobbiamo essere all’avanguardia per non scomparire. Bisogna avere fiducia in se stessi ed essere felici. Non so come sia possibile passare accanto a un albero e non sentirsi felice di vederlo Parlare con una persona e non essere felice di volerle bene”.

Poi ha la crisi epilettica. Ma le donne belle lo ammirano. Myskin si incontra con Aglaja e Nastasja. Questa gli dice di non avere mai incontrato un uomo simile per fiducia illimitata, nobiltà e semplicità d’animo. Chiunque volesse, potrebbe ingannarlo, e lui lo perdonerebbe. Per questo l’ho amato. Aglaja allora lascia il campo a Nastasja. Il Principe le ama entrambe ma vuole sposare Nastasja perché ha più bisogno di lui. La aspetta in chiesa per sposarla ma lei fugge con Rogožin che però la uccide. I due giovani si trovano vicino al cadavere della donna e si consolano a vicenda. Il Principe si ammala di nuovo e torna nella clinica Svizzera per sempre. Rogozin si prende quindici anni in Siberia. Aglaja sposa un conte polacco.
Gli Epancin vanno a trovare l’Idiota ma lui non li riconosce: è diventato del tutto quello che è.
Anche qui c’è la distruzione della ragione, reazionaria secondo Lukàcs.

fine
giovanni ghiselli


p.s. Ci vedremo dunque mercoledì 22 luglio alle 19 a Bologna in piazza Verdi.
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baci 


[1]F. Dostoevskij, I fratelli Karamazov p. 709.
[2] Dostoevskij nell'Idiota (1868 - 1869) definisce Nastasja Filippovna "quell'oltraggiata e fantastica donna" (p. 55). La nutrice di Medea la chiama "hJ duvsthno" hjtimasmevnh" (v. 20), l'infelice oltraggiata. L’argomento “Donne oltraggiate” è sviluppato nella scheda successiva al v. 20.

2 commenti:

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