venerdì 10 luglio 2020

Nil virus agit, il veleno non fa niente

Nella Pharsalia di Lucano c’è, tra gli altri, un serpente che uccide senza usare il veleno.
Sentite un po’: un  saevus serpens un feroce serpente che l’Africa chiama giavellotto - iaculum vocat Africa - si scagliò dal legno sterile di un tronco,  penetrò  nella  la testa di Paolo e guizzò via attraverso le tempie perforate-perque caput Pauli transactaque tempora fugit (IX, 824)
Nil ibi virus agit: rapuit cum vulnere fatum: il veleno qui non fa niente: il fato se lo portò via con la ferita (825)

Questo saevus serpens che uccide “fatalmente” prefigura le patologie pregresse di cui si diceva che causavano la morte indipendentemente dal virus, ancora attivo e letale invero.
C’è  chi continua a spacciare tale menzogna ora: sono quelli che vogliono riaprire tutto: financo le discoteche, luoghi di stordimento e di morte da sempre.

Dunque “Taccia Lucano  omai là dov’e’ tocca /del misero Sabello e di Nasidio,/e attenda a udir quel ch’or si scocca” (Dante, Inferno,  XXV, 94-96).  Per chi non lo sapesse, si tratta dei ladri. Dobbiamo guardarcene!

giovanni ghiselli

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