lunedì 14 marzo 2022

Chi scrive dovrebbe anche leggere.


 

 

Molti giornalisti che commentano la guerra dovrebbero leggere qualche libro buono, oppure smettere di scrivere.

 

Faccio un esempio di libro da leggere. Uno dei tanti.

 

Diotima ricordò ad Arnheim “che già il grande Dostoevskij aveva scoperto un rapporto fra amore, idiozia e santità interiore, ma ciò nonostante gli uomini d’oggi non avendo dietro di sé la sua pia Russia abbisognavano probabilmente di una speciale redenzione per poter tradurre in realtà quel pensiero”.

 

Non è necessario tradurre in realtà questo pensiero, però è bene conoscerlo.

 

Sentiamo anche la reazione mentale del nababbo, oggi si direbbe oligarca,  “ Davvero, prima dovrebbe accadere il miracolo di una redenzione-egli mormorò-altri uomini dovrebbero popolare la terra prima che  si potesse pensare all’avverarsi di simili cose”. Non si diede più la pena di chiarire come e da cosa bisognava essere redenti; tutto, ad ogni modo, avrebbe dovuto essere diverso. Tornò alla sua scrivania che aveva lasciata mezz’ora prima, alle sue lettere e dispacci e suonò per Soliman affinché andasse a cercare il segretario.

 E mentre lo aspettava,  e già i suoi pensieri arrotondavano le prime frasi di una lettera d’affari da dettare, l’esperienza vissuta si cristallizzò entro di lui in una bella forma morale e ricca di correlazioni.

 : “Un uomo cosciente delle proprie responsabilità, -si disse Arnheim convinto,- quando fa dono della sua anima, può sacrificare soltanto gli interessi e giammai il capitale!”.  

( Musil, L’uomo senza qualità, parte seconda, capitolo 106)

Bologna 14 marzo 2022 ore 18, 31

giovanni ghiselli

 

 

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