mercoledì 30 marzo 2022

La visione problematica della guerra.


 

Noi italiani ci comportiamo come due gruppi reciprocamente stranieri davanti a una espressione della nostra lingua.

 

Mandare le armi agli Ucraini secondo me e altri significa prolungare e incrudelire la guerra.

Secondo molti altri invece vuole dire aiutare degli  oppressi a liberarsi.

 

Magari entrambi i significati sono compresi in questa frase, ma per ciascuno dei due gruppi uno dei due è di gran lunga preponderante.

C’ è quindi una polemica tra noi, per fortuna solo di parole.

 

Questa diversa interpretazione, questi pesi diversi registrati da bilance diverse, sottolinea l’impermeabilità degli spiriti e induce, o dovrebbe indurre, a una visione problematica della guerra.

Ma i dogmatismi di tipo teologico tendono a confondere i verba con il verbum e  ne nascono intolleranze con partigianerie confessionali che già Erodoto sconfessava.

 

Bologna 30 marzo 2022 ore 17, 08

giovanni ghiselli

 

p. s.

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