Pacifismo rinunciatario e pacifismo velleitario.
C’ è un pacifismo rinunciatario, quindi un falso pacifismo, un non pacifismo che consiste nell’inviare armi nel campo di battaglia dove possono essere prese e impugnate da chiunque, usate comunque per uccidere.
Poi c’è un pacifismo velleitario dal momento che non abbiamo la potenza necessaria per ordinare la fine della guerra né l’autorevolezza per dissuadere i combattenti dal procedere verso la sconfitta di tutti .
Ho ricavato questi due aggettivi pensando all’imperialismo rinunciatario della Germania di Tacito e a quello velleitario degli Annales.
Un pacifismo culturale e umanitario diventerebbe forse meno velleitario avvalendosi di argomenti che, esposti con forza e chiarezza persuasiva dagli addetti alle trattative, potrebbero per lo meno indurre a una riflessione quanti comandano ai soldati di ammazzare e morire “per la patria”.
La nostra patria è il mondo intero, la patria di tutti gli umani.
Viceversa la demonizzazione non priva di insulti dell’uno o dell’altro dei contendenti non apre la via a una composizione e conclusione del conflitto che salvi tutti dalla catastrofe.
Bologna 17 marzo 2022 ore 19, 40
giovanni ghiselli
p. s
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