martedì 22 marzo 2022

I discorsi di Zelenskj e Draghi non sono contrapposti (dissói logoi)


I discorsi di Zelenskj e Draghi non sono contrapposti (dissói logoi)

 Hanno un’unica fonte.

 

Il discorso recitato dal presidente ucraino.

 

Ho ascoltato il discorso di Zelenskj e ho preso appunti.

La parola chiave è “dovete”. Ha parlato ai parlamentari andati ad ascoltarlo come se fosse il loro padrone. Deputati e senatori hanno accolto gli ordini alzandosi in piedi e applaudendo.

Del resto anche l’imperioso presidente trasmetteva norme ricevute da altri.

Allora vediamo quali sono secondo il presidente ucraino i nostri doveri. Alcuni accettabili. Senz’altro ogni aiuto umanitario va dato a questa povera gente bersagliata da abominosi ordigni per un mese oramai.

Altri ordini invece sarebbero dannosi nei confronti del popolo italiano che ha eletto i deputati plaudenti e probabilmente si guarderà bene dal farlo di nuovo.

 

L’imperioso questuante chiede l’inasprimento contro la Russia: altre sanzioni e pressioni che di fatto colpiranno noi Italiani oltre i Russi, anzi noi prima e più dei Russi.

Per esempio non dobbiamo ospitarli quando vengono in Italia in vacanza. Chissà quanto ne  saranno avvantaggiati e contenti gli operatori turistici nostrani!

Del resto Zelenskj ha elogiato l’ospitalità italiana che accoglie i profughi ucraini.

Oltre questi toni di comando e di lusinga, ci sono stati gli accenti patetici riguardo ai bambini morti, ben 117.

Certamente li compiangiamo e ne deprechiamo le uccisioni ma non dimentichiamo che queste vengono compiute dalle armi che mandate là possono venire usate e afferrate da persone di ogni schieramento: soldati, mercenari, banditi, terroristi, sciacalli.

Il presidente ha elogiato il suo esercito costituito da tutto il popolo.

In effetti si stanno difendendo con coraggio e con furia contrapposta alla furia dei Russi. In mezzo ci sono le persone deboli sacrificate alla dea Furia-Lyssa- che deve essere tolta di mezzo, non aizzata.

 

Infine il processo alle intenzioni di Putin il quale vorrebbe distruggere la democrazia in tutta l’Europa. Questo il presidente russo non l’ha mai detto ed è arbitrario attribuire a chiunque un pensiero mai espresso.

Non è stato dunque un discorso incline alla pace bensì funzionale al prosieguo della guerra che fa tante vittime.

Applausi comunque per Zelenskj poi la replica di Draghi che leggeva ogni parola su dei fogli.

 

Il discorso letto da Draghi.

Nelle parole del primo ministro italiano non c’era un briciolo di obiettività.

L’arroganza del governo russo ha trovato la reazione dell’eroismo del popolo ucraino, la ferocia di Putin si scontra con l’eroica resistenza del paese invaso.

Queste parole non aiutano le trattative per la pace.

 L’Ucraina difenderebbe la nostra stessa sicurezza e democrazia. Una “democrazia”, ribatto, che colpisce gli oligarchi russi e non tocca quelli italiani, un “potere del popolol” che regala soldi per ristrutturare la casa a chi ne ha più di una, mentre altri non arrivano a pagare l’affitto, vengono sfrattati e non sanno come fare.

L’accoglienza è l’orgoglio del nostro paese ha continuato Draghi.

Non capisco perché tale generosità non era elogiata ma anzi talora perfino  condannata quando veniva prodigata in favore di popoli dalla pelle scura.

Quindi: “la Russia ci voleva divisi, invece siamo uniti con la Nato”.

Draghi ha omesso che tale unità non è tra associati che hanno uguali diritti. Ha poi aggiunto che in tempi molto rapidi elimineremo la nostra dipendenza dalla Russia.

Aggiungo a mia volta che per farlo dovremo comprare le materie prime da altre parti e probabilmente pagarle di più, oppure accrescere il tanto deprecato inquinamento atmosferico. I tempi rapidi poi sono una fantasia o una battuta da comico demenziale.

Infine la promessa di aiuti militari.

Questo l’ho già affermato più volte, prolungano e incrudeliscono la guerra. Ne sono sicuro

Bologna 22 marzo 2022 ore 18, 12

giovanni ghiselli

p. s.

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