Sembra che il tiranno esecrato dai media dell’Occidente europeo abbia un certo seguito popolare nel suo paese. Sentiremo dire che tutti presenti erano stati costretti da minacce o indotti da promesse. Non mi pareva che ne avessero l’aria. Tuttavia non lo so.
Comunque l’uomo ha un metodo che chiamerei di tipo patriottico o narcisistico esteso dalla propria persona alla nazione .
Ha elogiato i soldati caduti chiamandoli eroi e ha giustificato l’aggressione con la necessità di soccorrere i Russi perseguitati dal regime “golpista” dell’Ucraina. Certamente nelle sue parole c’è della propaganda ma nello stesso tempo non può non essere convinto e appassionato di quello che dice, siccome si sta giocando il potere e la stessa vita.
Gli Europei che mandano armi ai suoi nemici gli danno del criminale senza correre rischi per questo. Certo è che li fanno correre ai poveri con le sanzioni e a tutti noi non adoperandosi per una conclusione diplomatica della guerra. Del tutto antidiplomatico è mandare armi micidiali agli Ucraini e dare a Putin del criminale di guerra quando in guerra i crimini li hanno sempre compiuti tutti, più o meno efferati.
Io parteggio soltanto per la pace e la concordia, siccome non ho gli strumenti per giudicare i contendenti. Mi fanno pena gli Ucraini bombardati che certo, vanno soccorsi, ma non inviando armi che possono sparare anche contro di loro, e non esulto per la morte di 7000 ragazzi russi mandati a combattere.
Hanno suscitato invece la mia simpatia i giovani dalle belle facce sorridenti che si erano riuniti oggi nello stadio di Mosca.
Bisogna guardare negli occhi questi giovani russi, come i ragazzi, i bambini e pure i vecchi dell’Ucraina per capire che la guerra è una mostruosità, un’offesa contro la natura e l’umanità, perciò deve finire, assolutamente.
Bologna 18 marzo 2022 ore 20, 10
Ora vado a correre per rinfrescarmi la mente e raffinare il corpo non senza consolidarlo.
Quando avrò meritato la cena con almeno 4 chilometri, mangerò,
Farò come Nerone che quando era già imperatore, ma ancora un santo prefigurando san Luigino, se il Senato gli offriva dei riconoscimenti, rispondeva: “Cum meruero”, quando li avrò meritati, (Svetonio, Neronis vita, 10).
giovanni ghiselli
p. s
Statistiche del blog
Sempre1227489
Oggi365
Ieri332
Questo mese7310
Il mese scorso12195
Nessun commento:
Posta un commento