La potenza di Afrodite.
Cipride è una grande divinità irresistibile
Ecco come si presenta entrando in scena all’inizio dell’Ippolito: “ Pollh; me;n ejn brotoi'" koujk ajnwvnumo"-qea; kevklhmai Kuvpri~, oujranou' t j e[sw ( vv. 1-2), grande e non oscura dea, sono chiamata Cipride, tra i mortali e nel cielo.
Nel primo episodio la nutrice di Fedra le attribuisce una forza d'urto ineluttabile:" Kuvpri" ga;r ouj forhto;n h]n pollh; rJuh'/" (v. 443), Cipride infatti non è sostenibile quando si avventa con tutta la forza.
La sua forza viene in buona parte dalla bellezza.
Nell’Ippolito di Euripide, Afrodite è la divinità più forte: “Zeus, non meno di Artemide, non ha voce in capitolo riguardo a ciò che Afrodite può fare, ed ha fatto. Il comitato o corporazione di divinità ha potere di vita e di morte su di “noi”, i mortali, ma tra loro questi poteri sono in competizione: essi operano in un “libero mercato.[1]”
La potenza di Afrodite dunque è massima, e la principale arma usata da questa dea è la bellezza degli uomini (Paride, Giasone) e delle donne (Elena. In questo contesto contro la guerra quella che non è andata a Troia nell’Elena e nell’Elettra di Euripide dove Greci e Troiani hanno cmbattuto per un fantasma).
Sono forse più numerosi i seduttori delle seduttrici.
La potenza di Cipride viene celebrata anche all'inizio della Parodo delle Trachinie di Sofocle:"mevga ti sqevno" aJ Kuvpri" ejkfevretai-nivka" ajeiv" (vv. 497-498), Cipride porta con sé una grande potenza, sempre vittorie. Lo stesso Eracle le è soggetto.
E' la tota ruens Venus dell'Ode I 19 per Glicera di Orazio.
Seguirà Properzio:"Illa potest magnas heroum infringere vires,/illa etiam duris mentibus esse dolor " (I, 14, 17-18), quella dea può spezzare grandi forze di eroi, ella può costituire un dolore anche per i cuori duri.
La bellezza dunque può distogliere dalla guerra omicida anche i cosiddetti eroi.
Bologna primo marzo 2022 ore 9, 23
giovanni ghiselli
p. s.
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