Dostoveskij sui ciarlieri insignificanti e Nietzsche sui pipistrelli dall’apparenza umana.
Nel romanzo I demoni di Dostoevskij, Pjotr Stepanovič dice a Nikolaj Stavrogin: “Io parlo sempre molto, dico cioè molte parole e m’affretto e non mi riesce mai. Perché non mi riesce? Perché non so parlare. Quelli che sanno parlare bene, parlano brevemente. Ecco, dunque, che son privo d’ingegno, non è vero?”[1].
Avversione alla luce. L’odio della verità è “ l’avversione alla luce troppo chiara, a cui le loro crepuscolari e facilmente abbacinabili anime di pipistrelli non sono avvezze”[2].
Credo che diversi presentatatori televisivi e scarabocchiatori cartacei debbano riconoscersi in queste categorie.
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