Ora però devo correggere pubblicamente un errore che ho fatto per la fretta di raccontare il più possibile.
Commentando la certezza del più forte di sottomettere chi è più debole e di schiacciare chi oppone resistenza, dopo Tucidide ho ricordato Manzoni attribuendo ai bravi che minacciano don Abbondio quanto dice don Abbondio a Renzo.
Il prete lo fa con queste parole
“Non si scherza. Non si tratta di torto o di ragione: si tratta di forza” (Manzoni, I promessi sposi, capitolo II).
Ricordavo le parole ma non chi le dice a chi.
I bravi avevano avvertito don Abbondio nel capitolo precedente con parole diverse.
Questo sbaglio nel percorso scritto non c’è, siccome quando scrivo controllo quanto ricordo e ricordo quasi sempre bene.
Quando parlo mi controllo meno.
Devo farlo di più. Voglio imparare a farlo di più.
Invito dunque quanti mi ascoltano a segnalarmi le sviste e le carenze del mio fraseggiare. A me lo sbaglio è venuto in mente questa mattina mentre visitavo una bella mostra su Van Gogh nel palazzo Bonaparte.
Non avevo il computer con me, altrimenti mi sarei scusato prima. L’ho fatto appena arrivato qui a casa.
Tenere conferenze per informare e pure educare è una cosa seria e devo farlo nel miglior modo possibile.
Vincent scrisse al fratello Theo queste parole in una lettera del 30 aprile 1885: “dipingere la vita dei contadini è una cosa seria, e mi sentirei colpevole se non cercassi di creare dei quadri che destino pensieri seri per chi pensa seriamente all’arte e alla vita”.
Ecco perché entrato a casa stanco e affamato per avere saltato il pranzo, ho voluto per prima cosa scrivere queste righe di scusa.
Bologna 21 dicembre 2022 ore 21, 12
Oggi ufficialmente comincia l’inverno, mentre nel mio cuore inizia la primavera. E pure nella mia mente poiché le giornate riprendono a crescere, il sole a salire, la luce a progredire.
Adesso posso andare a mangiare.
giovanni ghiselli
p. s.
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