In questo film, che ho visto poche ore fa, non ci sono persone, ma solo pupazzi manovrati dalla regista. Marionette che non ci dicono niente e non ci fanno pensare. Si salvano i costumi dei pupazzi e l’attrice protagonista che in sé non è priva di senso. Ma la regista arriva a togliere significati anche all’ interprete dell’imperatrice volendone fare l’unica persona sensibile e pensante tra figli, marito, cortigiane, cameriere e chiunque altro le stia vicino, compreso lo stesso Ludwig di Baviera. In tale deserto di significati, diventa insignificante anche la donna che dovrebbe raccoglierli tutti ma non li manifesta perché non può comunicarli con nessuno. C’è anche il falso storico dell’imperatrice che si getta in mare dal traghetto partito da Ancona. Del figlio suicida si vede solo che cerca di dissuadere mammà dal farsi un amante un poco per difendere l’onore un padre, un po’ anche perché la bella mamma piace pure a lui..
Avrei fatto meglio a dare i soldi del biglietto in elemosina ai poveri che dormono sotto i potici di Strada Maggiore. Mi fanno pensare più di certi film.
Oltretutto il doppiaggio era pessimo: bisbigliato e pronunciato male e molte parole non si capivano. La trascuratezza di tale dettaglio significa la scarsa cura del film, ossia la coscienza del suo scarso valore da parte di chi lo ha confezionato per mandarlo nelle sale.
Bologna 18 dicembre 2022 ore 0, 22
giovanni ghiselli
p. s.
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