NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

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mercoledì 28 dicembre 2022

I fascisti dichiarati e i Camaleonti.


 

Platone, nel Gorgia, attribuisce a Callicle una critica delle regole democratiche le quali favoriscono i deboli che sono i più numerosi e i peggiori secondo lui. 

Questo personaggio del dialogo sostiene che  la natura e la legge sono per lo più in contrasto l'una con l'altra:"wJ" ta; polla; de; tau'ta ejnantiv  j ajllhvloi" ejstivn, h{  te fuvsi" kai; oJ novmo"" ( Gorgia, 482e).

Socrate riconosce all’avversario dialettico il coraggio e la capacità di parlare francamente senza avere ritegno di farlo- oi|o~ parrhsiavsesqai kaii; mh; aijscuvnesqai (Gorgia 487d)

Mi sento di valutare positivamente anche nei miei avversari, e perfino nei miei nemici personali e politici, la franchezza che Socrate, il quale dissente in tutto con il discorso di Antifonte, riconosce al sofista.

Il quotidiano “la Repubblica” di oggi, a pagina 2, contiene anatemi contro i fascisti Isabella Rauti e Ignazio La Russa per il fatto che sono rimasti fedeli al loro credo. Una fede che è l’opposta della mia, sia chiaro, eppure a me sono meno antipatiche le persone coerenti che i voltagabbana, i camaleonti, i coturni, i conformisti i quali cambiano posizione, idèe e sentimenti secondo la convenienza del momento. Come fece a suo tempo Gianfranco Fini con l’esito che si è visto.

 Assimilo i fascisti di ieri l’altro i quali da ieri si professano democratici ai tanti comunisti della mia generazione che quando è passata la moda hanno cambiato divisa e sono diventati neoliberisti favorevoli  a tutte le privatizzioni, comprese la medicina e la scuola. Se queste non sono pubbliche ed efficienti, il popolo precipita nell’ignoranza, nella povertà e nell’asservimento,

Il liberismo democratico e sociale infatti è un ossimoro

Personalmente cominciai a provare simpatia per i poveri osservando e compatendo la povertà dei mezzadri delle terre di mia nonna quando ero bambino, poi il movimento del ’68 mi ha dato gli strumenti culturali per sostenere i maltrattati, e ancora più avanti mi sono reso conto di non essere capace di vivere una vita privata. Sicché ho dedicato la mia al bene comune. A questo rivolgo ancora il lavoro che faccio e le forze che ho. Con il passare della moda dunque il mio essere comunista si è rafforzato. Non essere comunista infatti significa essere egoista.

Per questo trovo più riprovevoli, almeno da parte mia, gli ex comunisti diventati liberisti dei fascisti rimasti tali. Questi potrebbero provocare una levata di scudi contro lo stesso esecutivo di cui fanno parte. Cosa che non mi dispiacerebbe oltretutto.

Bologna 28 dicembre 2022- ore 18, 08

giovanni ghiselli.

p. s.

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