martedì 8 aprile 2025

Joyce -Ulisse I capitolo Telemaco. La torre. Seconda parte.


 

Diversi ricordi assalivano il cervello di Dedalus rimuginante 15-  Memories beset his brooding brain 10

La madre morente: il forte respiro rauco rantolante di orrore 15- Her hoars loud breath rattling in horror10. Gli vengono in mente parole  dell’estrema unzione: “  te Confessorum turma circumdet: iubilantium te Virginum chorus excipiat” 15

Poi però pensa: no,  mamma lasciami stare, lasciami vivere- 15 No, mother, Let me be and let me live. 10

Alla religione che mette troppo spesso la morte davanti alla vita, Dedalus cerca di anteporre la vita.

 

Mulligan lo chiama: “la colazione è pronta 15- Brekfast is ready 10

E Dedalus: mi pagano stamattina 16. I get the pay this morning Stephen said  10

Mulligan:  quel casino di scuola?16 The school Kip? Buck Mulligan said 10 . 4 sterline? Prestacene una.

Se ti serve 16 If you want it, Stephen said. 10

Indifferenza dell’ aspirante artista nei confronti del denaro

Faremo una grandiosa bevuta da stupire i druidici druidi.[1] E’ Mulligan che aggiunge lo spirito goliardico We’ll have a glorious drink to astonish the druydi druids 10

In fondo non poche parti di questo romanzo sono permeate di  tale spirito.

Quindi Mullighan canta una canzoncina che invita al godersi la vita

O, won’t we have a merry time

Drinking whisky, beer and wine,

On coronation,

Coronation day?

O, won’t we have a merry time

On Coronation day? 11

Dedalus  ricorda quando serviva la messa e pensa di essere rimasto il servitore di un servo 16-So I carried the boat of incense then at Congowes. I am another now and yet the same. A servant too. A server of a servant (11) portava il turibolo.

E’  il risvolto tragico della goliardia: Mi vengono in mente ragazzi e ragazze che festeggiano la laurea uscendo dall’Università. Sono allegri ma fanno anche tristezza pensando a quanto sarà faticoso per loro trovare il lavoro e  quanti compromessi dovranno affrontare.

Anche queste parti scherzose contengono aspetti universali la tragedia spesso annidata nella festa che vorrebbe obliarla. Lo vedremo nel secondo capitolo ambientato nella scuola e anticipato dalla domanda di Mulligan. The school kip?

Preparano la colazione

Aleggiavano vapori di grasso fritto.

Poi mangiano: il rancio è pronto. Mulligan mette la frittata sul piatto dicendo in nominePatris el Filii et Spiritus Sancti 18 . La comunione del mangiare insieme

Arriva la vecchia che porta il latte 17.

The woman is coming up with the milk 12

 Dedalus  la guarda e osserva il pingue latte bianco, non il suo, vecchie mammelle avvizzite 19 the jug rich white milk, not hers. Old shrunken paps- 13 .   Un aspetto della decadenza: l’invecchiamento.

 

Secondo Lucrezio  la senescenza riguarda anche la madre terra che si trova a vivere una fase di declino per vecchiaia (iamque adeo fracta est aetas effetaque tellus-vix animalia parva creat, De rerum natura, II, 1150-1151) la nostra età è stremata e la terra esausta produce a stento piccole creature.

Una volta la terra generava ferarum ingentia corpora (1152)

 La madre terra un tempo creò nitidas fruges vinetaque laeta sponte sua in favore dei mortali, e anche dulcis fetus et pabula laeta (1159) che ora crescono a stento aumentati dalla nostra fatica quae nunc vix nostro grandescunt aucta labore (1160) e affatichiamo i buoi e logoriamo il ferro.

E il vecchio aratore sospira più spesso scuotendo il capo “Iamque caput quassans grandis suspirat arator-crebrius incassum magnos cecidisse labores” (1164-5) vedendo la sua fatica vana e paragonando il presente al passato laudat fortunas saepe parentis (1167).

Il tristis vitis sator atque vietae  il mesto coltivatore della vigna avvizzita accusa il corso del tempo temporis incusat momem e brontola pensando antiquum genus pietate repletum  che gli antichi pieni di pietas avevano una vita più facile con meno terra e non pensa che tutto a poco a poco si consuma nec tenet omnia paulatim tabescere e va a morire consunto dal tempo  (1174)

Un’analisi simile a quella del mesto coltivavatore si ritroverà nel Satyricon : quia nos religiosi non sumus, agri iacent" (44)

 

 

 Nel romanzo di Joyce  subentra il mito “Forse una messaggera” 19- may be a messenger. 13. Possono scendere sulla terra gli dèi prendendo aspetti diversi, magari quelli di vecchi o vecchie o di vagabondi per mettere alla prova la nostra pietas.

Cfr. Il mito di Filemone e Bauci che accolsero Giove e Mercurio nell’VIII libro delle Metamorfosi di Ovidio

L’umanità ha avuto sempre bisogno del mito

 

Bologna 8 aprile  2025  ore 18, 55

giovanni ghiselli

p. s.

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[1] Il druida o druido (pl. druidi; nei testi classici non è attestato il singolare e compaiono solo i plurali greco druidai e latini druidae e druides) è il dignitario appartenente ad una classe dirigente sacerdotale, al quale competevano, tra i Celti della Gallia e delle isole Britanniche, l'adempimento di riti di culto comprendenti anche il sacrificio umano, l'interpretazione degli auspici, la conservazione e la trasmissione del sapere tradizionale, la presidenza delle assemblee religiose, l'arbitrato nelle controversie tra tribù e l'amministrazione della giustizia civile e criminale (in particolare nei casi di assassinio)

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