Quale deve essere l’occupazione del saggio.
Secessi non tantum ab hominibus sed a rebus, et in primis a meis rebus: posterorum negotium ago (Ep. 8, 2) ho preso le distanze non solo dagli uomini ma pure dalle cose e in primo luogo dalle mie cose: tratto l’interesse dei posteri.
Il grande scrittore è inattuale perché non segue le mode, eventualmente le prepara per la generazione successiva. Euripide e Leopardi, per esempio.
Vitate quaecumque vulgo placent, quae casus adtribuit (…) munera ista fortunae putatis? Insidiae sunt. Quisquis vestrum tutam agere vitam volet, quantum plurimum potest ista viscata beneficia devītet in quibus hoc quoque miserrimi fallimur: habere nos putamus, haeremus (8, 3)
Evitate tutto quanto piace al volgo, quanto viene attribuito da caso ( …) considerate questi beni della fortuna? Sono tranelli. Chiunque tra voi vorrà condurre una vita sicura, eviti il più possibile questi favori appiccicosi nei quali noi disgraziati veniamo ingannati in questo: crediamo di possederli mentre ne rimaniamo invischiati.
Cito Pasolini: “Ecco che cos'è il successo: una vita mistificata dagli altri, che torna mistificata a te, e finisce col trasformarti veramente"
(P. P. Pasolini, , dai “Dialoghi con Pasolini” su “Vie Nuove” (1960) in Pasolini saggi sulla politica e sulla società, p. 910.
Ma torniamo a Seneca
Cogitate nihil prater animum esse mirabile, considerate che nulla tranne l’animo è degno di ammirazione (8, 5)
Quanto al corpo : corpori tantum indulgeatis quantum bonae valetudini satis est. Durius tractandum est ne animo male pareat (8, 5), prendetevene cura soltanto quanto basta perché sia in buona salute. Va trattato con una certa durezza perché obbedisca all’animo senza sbagliare.
Bologna 25 aprile 2025 ore 19, 47 giovanni ghiselli.
p. s.
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