Domandai a un’altra più intelligente perché suo marito l’avesse abbandonata.
“Perché io non gli piacevo più e ha trovato una che invece gli andava a genio”.
Quindi mi domandò di quanti amori avessi fruito io, giovanotto di belle speranze.
“Quattro speciali e una trentina banali” risposi
“Tra le speciali qual è stata quella davvero ottima?”
“Una collega finlandese, Elena dalle bianche braccia” risposi.
“Che cosa aveva di speciale?”
“Che era bella e fine, buona e del tutto gratuita. Non voleva altro che essere amata e mi ha insegnato ad amare senza calcoli”.
“A quante vorresti arrivare?”
“Almeno a cinquanta. L’ho giurato”.
“Neanche tante: non porre limiti alla Provvidenza!”.
“Hai ragione, facciamo 55. Non voglio strafare. Del resto non ho i mezzi per arrivare a 1003”.
La donna abbandonata sorrise.
Tra queste persone più attempate di me, soprattutto più stanche e disincantate, mi sentivo molto vitale, sebbene il rapporto con Ifigenia stesse togliendomi tante illusioni e speranze.
Infatti di notte mi svegliai per l’inquietudine. Ifigenia non era soltanto fonte di piacere e compiacimento, ma anche causa di preoccupazioni. Avrei voluto conoscerla meglio. Per questo però avrei dovuto frequentarla di più; tuttavia a quel punto della mia vita avevo capito che moltiplicare le ore di frequentazione non fa bene ai rapporti umani. Quando amavo le tre finlandesi ero contento che quelle ragazze avessero altro da fare durante le ore del giorno e tutto sommato mi attiravano anche perché sapevo che se ne sarebbero andate presto e lontano, molto lontano da me. L’amore, anche il più bello, non è tanto amore di una persona bensì è incantamento davanti a una situazione speciale, è amore di amore. Forse potrebbe durare a lungo una donna con me, se fosse impegnata nella preparazione di un’opera simile o uguale a quella che riempie l’anima e il tempo mio da diversi anni. Una che avesse dentro quel fuoco sacro che rende prezioso ogni minuto.
Quando vedo delle ragazze cantanti e orchestrali impegnatissime nel rendere un’opera di Rossini penso che forse potrei amare una creatura siffatta. Ma con una donna in casa priva di forti interessi simili ai miei l’amore non reggerebbe alla prova di una settimana.
Ifigenia si faceva pensare e desiderare con dolore tramite la gelosia. Un mezzo ordinario, scadente e distruttivo del bene velle anche se per qualche tempo poteva attizzare la libidine, un amare tipo quello di Catullo per Lesbia. Quella sera, prima di andare a letto, l’avevo cercata senza trovarla e l’avevo maledetta tra tutte le donne maledicta in mulieribus.
Avevo poi incolpato me stesso per gli atteggiamenti da esteta assunti con lei spingendola a reagire in maniera analoga. Se era andata davvero così, potevo rimediare smettendo di posare al seduttore kierkegaardiano dal cervello esacerbato, o al superuomo 'nicciano' che trasgredisce la morale del gregge, o al libertino dannunziano che tante donne meravigliosamente conobbe.
Magari potevo assumere la parte del nuovo Socrate dedito al culto del Bene, dell’ottimo maestro capace di suscitare energie morali in chi lo ascoltava.
Nell’anno ferace che stava chiudendosi avevo fatto l’amore con 8 donne: un’insalata di femmine umane.
“Nel 1979 mi dissi - cercherò di assumere un ruolo di amante serio attraverso un calcolo sobrio - nhvfwn logismov" - che mi porti a una stabilità affettiva”. Ma era un proposito che non teneva conto della reazione di Ifigenia. Costei durante l’estate farà saltare il mio piano annuale. Invero avevo fatto un calcolo ebbro. Ero un calcolatore di calcoli vani.
Bologna 19 aprile 2025 ore 11, 31 giovanni ghiselli
p. s
Giovanni Ghiselli è un filologo, docente e conferenziere italiano, noto per la sua lunga carriera nell'insegnamento del greco e del latino nei licei classici di Bologna, tra cui il Galvani, il Minghetti e il Rambaldi di Imola. Dal 2000 al 2010 ha collaborato con la SSIS dell’Università di Bologna, tenendo corsi di didattica della letteratura greca e supervisionando la formazione dei futuri insegnanti. Anche dopo il pensionamento nel 2010, Ghiselli ha continuato a essere attivo nel campo culturale, tenendo conferenze in numerose università italiane e partecipando a festival di filosofia. Ha pubblicato diversi libri scolastici per i licei classici con editori come Loffredo, Cappelli e Canova, e ha scritto articoli per quotidiani come "la Repubblica" e "Il Fatto Quotidiano". Ghiselli gestisce un blog personale, "giovannighiselli.blogspot.com Nel 2024 ha pubblicato il romanzo "Tre amori a Debrecen" con l’editrice Il Ponte Vecchio di Cesena. Attualmente, tiene corsi di letteratura comparata presso l’Università Primo Levi di Bologna e continua a organizzare seminari e conferenze, come il ciclo "Classici a confronto" nella Biblioteca Ginzburg di Bologna. |
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