sabato 19 aprile 2025

VII episodio Eolo il giornale, terza parte. Ulisse dell’Hibernia e Odisseo di Itaca. Le prove non finiscono mai.


 

Ditta Keyes

Bloom si muove per telefonare e ottenere da Keyes l’autorizzazione a rinnovare l’annuncio per tre mesi 169.  Three mons renewal 109

Non sarà facile. Ci vorrà parecchio fiato. Bloom è un martire, un testimone di quanti devono sfiatarsi per campare. Devono provare ogni giorno a rimediare il sostentamento Try it anyhow 109, bisogna tentare comunque 169.

Non si scoraggia mai il pover’uomo.

Come Odisseo:

 "Quando venne l'anno con il volgere del tempo

nel quale a lui filarono gli dèi che in patria tornasse,

a Itaca, neppure là era sfuggito alle prove pefugmevno" h\en  ajevqlwn  " (Odissea, I, 16-18).

 

Bloom pensa che puntare su agosto sia una buona idea: è il mese del concorso ippico. Tourists over for the show, grande affluenza di turisti per il concorso.

Bloom attraversa la stanza del capocronista: il vecchio Monks  curvo, occhialuto, grembialuto. A forza di raccontare fatterelli diventano vecchi e brutti. Avrà avuto tra le mani le cose più strane pensa Bloom: annunci mortuari, pubblicità, cause per divorzi, annegamenti- found drowned-

 Oggi la cronaca giornaliera più frequente è il femminicidio. Viene commentato sempre nello stesso modo. Mai un pensiero nuovo, personale, mai la ricerca delle cause.

 A forza di riferire fatti tristi con tale monotonia ci si intristisce e imbruttisce. Ora  non  se ne può più, pensa Bloom. Comunque il capocronista è un sober serious man, uno assennato e serio con un gruzzoletto in banca

Il contrario di genio e sregolatezza

Wife a good cook and washer, la moglie gli fa da cuoca e lavandaia, la figlia lavora a macchina nel salottino. La scialba, insignificante Jane senza grilli per la testa 170. Pplain Jane 109.

Quando mi proposero di fare il preside rabbrividii pensando a una fine come questa e dissi: “No, grazie, non ne sono degno!”. Non volevo offendere il preside che intendeva raccomandarmi. Un uomo buono: Pensava che avrei per lo meno raddoppiato lo stipendio e potuto mangiare un po’ di più. Ero troppo magro secondo lui.

 Bloom uomo non ha le tristi certezze del  vecchio Monks: ha la moglie Molly che lo tradisce, la figlia Millina civetta e sciocchina, ma gli rimane il gusto dell’osservare, del criticare con spirito e intelligenza e il desiderio con la speranza di avventure stupefacenti.

Un personaggio umanamente ricco, variegato e simpatico.

 

 

Di nuovo nel covo dei chiacchieroni. Bloom torna per telefonare a Keyes e ottenere l’autorizzazione a rinnovare l’annuncio pubblicitario nel giornale.

Erin, green gem of the Silver sea. Erin verde gemma del mare d’argento.

Sarebbe l’Irlanda.

The ghost walks 110, lo spettro incede, mormorò il professor MacHugh piano piano, con la bocca imbottita di biscotto –biscuitfully- alla finestra impolverata. Questo è il professor che si tiene su con i biscotti e le reminiscenze. Lo spettro mi fa pensare a quello del padre di Amleto e allo spettro del comunismo che si aggira per l’Europa del Manifesto di Marx-Engels.

  

Oggi si aggira per l’Europa lo spettro del liberismo privo di ogni vincolo: libero di sfruttare e perfino massacrare.

 

Segue un chiacchiericcio balordo riassunto da questa battuta: “High falutin. Bladderbags 111, discorsi enfatici, vesciche piene d’aria 172.

Mac Hugh annuncia: “un frammento di Cicerone,  quindi lo cita  with pomp of tone,  con tono pomposo: “Our lovely land,  la nostra amabile patria. Parole estremamente generiche attribuibili a qualsiasi terra. 111-172

Bloom ebreo di origine ungherese domanda semplicemente: “patria di chi?”- Whose land? Mr. Bloom said simply-.

MacHugh tra una masticata e l’altra between his chews disse: “Most pertinent question”, domanda pertinentissima.

Mr Dedalus, il padre di Stephen, fece un nome:  Dan Dawson, s Land. Costui è l’autore di un articolo patriottico pubblicato dal Frreman’d Journal. Più avanti Bloom dirà che la terra è la patria di chi  vive su quella terra.

Si apre una porta e la maniglia colpisce il fondo schiena di Bloom.

Il nuovo entrato si scusa e Bloom risponde: I beg yours, scusi lei. 111-173.

Questo entering è O’ Molloy un avvocato in declino poveraccio Decline poor chap   112

That hectic flush spells finis for a man, quel colorito da tisico significa che uno è spacciato 112- 173. Ha i giorni contati.

Li abbiamo tutti invero. Fortuna che non conosciamo il conto. Questa riflessione è mia.

Uno cerca di tirare su l’avvocato senza cause su con una pietosa menzogna: You’re looking extra, ti vedo molto bene. Suona falso ovviamente.

Continuano i pensieri funerei sull’avvocato con un piede sulla fossa: “I clienti si diradano. Un fallito. Scoraggiato Losing heart . Gioco. Debiti d’onore. Raccoglie tempesta.  Prima si beccava buone parcelle.

Il disgraziato suscita pensieri funerei.

 

Non bisogna mai lasciarsi andare altrimenti si giunge al punto che i cani ti pisciano addosso. Quando arrivai desolato a Debrecen nel 1966 un cane come mi vide, prima latrò, poi vomitò. Feci appena in tempo a scappare.

Da questo degrado mette in guardia un personaggio di Hermann Hesse che allora non conoscevo

Vittore, “un vagabondo navigato e scaltrito”  dice a Boccadoro un narcisetto e adoncino: “Vedi, piccolo Boccadoro, a te può darsi che  vada bene, sei giovane, bello e hai un aspetto cos’ innocente che è un ottimo biglietto d’alloggio. Piaci alle donne, e gli uomini pensano : o, costui è innocuo, costui non fa male a nessuno!

Ma guarda fratellino, che si diventa vecchi, che sulla faccia da bambino cresce la barba e si formano le rughe, che i pantaloni si lacerano, e all’improvviso ci si accorge di essere ospiti brutti e sgraditi, e invece della giovinezza e dell’innocenza non parla più dagli occhi che la fame: allora uno dev’essersi indurito ed avere imparato qualcosa del mondo , altrimenti ben presto giace sul letamaio e i cani gli orinano addosso” (H. Hesse, Narciso e Boccadoro, capitolo IX)

 

Segue un pensiero su Crawford, il  direttore del giornale: buffo   il modo in cui quei giornalisti cambiano rotta- veer, virano- con il cambiare del vento112-174. Banderuole. Vengono lette parole scritte con enfasi retorica.

Il professore esclama: basta con questo pallone – enough of the inflated wind bag. Ned Lambert legge altre parole vuote e Mr Dedalus dice: “Bathe his lips”112, ci immerga le labbra174.

 

Un attore che si rammarica di non avere studiato al liceo classico.

 

Allora diciamo due parole sui pennivendoli di oggi. Io compro “la Repubblica” e ne leggo ben poco perché in genere chi scrive ripete ovvietà magari con parole difficili rendendole ancora più insignificanti.

Talora però all’intervistato si lasciano dire parole molto significative e contrarie alla corrente. Faccio un esempio tratto dal numero odierno.

Silvia Funarola intervista Alessio Boni che interpreta Monaldo Leopardi in una miniserie televisiva sul poeta. Niente di nuovo su Giacomo Leopardi e suo padre ma l’ultima domanda che riguarda la vita dell’attore riceve una risposta esemplarmente coraggiosa:

“Ha qualche rimpianto?”

Boni dunque risponde: “ Mi sarebbe piaciuto frequentare il liceo classico, invece ho fatto ragioneria, scuola serale.  Quando studi latino, greco, l’etimologia delle parole, il sapere ce l’hai dentro. Ho fatto più fatica, conosco il valore dello studio e della cultura.

Mi dirà: ha letto tanto, si recupera. E’ diverso, quegli anni lì non ritornano più. E hai più antenne” (“la Repubblica” del 7 gennaio 2025, pagina 31).

Risposta perfetta: stupefacente per  chi non ha studiato il greco e il latino e ne conserva il desiderio (povqo~).

 

Bologna 19 aprile  gennaio 2025 ore 17, 31 giovanni ghiselli

p. s.

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