domenica 20 aprile 2025

Joyce Ulisse VII episodio Eolo il giornale, quinta parte. Ossessione cloacale


 

   O, Harp Eolian 114.

Il professore tirò fuori dal suo panciotto un rocchetto di filo dentale, ne staccò un pezzetto e lo fece vibrare tra due dei suoi risonanti denti sporchi 176- between two of his resonant unwashed teeth 114.

E’ l’arpa eolia che dà il titolo a questo pezzo

La squallida trascuratezza degli insegnanti è schifata dai giovani.

 

 

Anche l’aspetto di noi insegnanti trasmette significati. Il giovane Törless, Hanno Buddenbrook e Tonio Kröger.  Le Nuvole di Aristofane.

Vediamone alcune testimonianze

Il significato dei nostri studi deve restare impresso persino nell'aspetto di noi insegnanti se non vogliamo essere rifiutati, quindi rimanere inascoltati e disprezzati  dagli studenti. A tale proposito sentiamo   Musil il cui Törless spinto “da una curiosità un po’ diffidente” va a trovare il giovane professore di matemaica. Il suo “scopo principale non era tanto di ottenere chiarimenti-segretamente già ne dubitava- quanto i poter gettare uno sguardo, per così dire, al di là del maestro e del suo quotidiano concubinato con la matematica…Senza volerlo Törless si sentì ancora più ributtato dalle proprie osservazioni; non riusciva più a sperare che quell'uomo fosse davvero in possesso di una conoscenza significativa, giacché non se ne vedeva traccia nella sua persona né nel suo ambiente. Ben diversa si era figurata la stanza di un matematico, in qualche modo espressiva dei pensieri terribili che vi prendevano forma. Il triviale lo offendeva: lo estese alla matematica e il suo rispetto cedette il posto a una diffidenza riluttante[1]".

 

Sentiamo anche le impressioni del giovinetto Hanno Buddenbrook di T. Mann:"i maestri supplenti o tirocinanti che lo istruivano in quelle prime classi, dei quali sentiva l'inferiorità sociale, la depressione spirituale e la poca cura dell'esteriorità fisica, gli ispiravano, oltre il timore della punizione, un segreto disprezzo"[2].

 

Tonio Kröger si sentiva diverso dai bravi scolari e di solida mediocrità, (Die guten Schüler und die von solider Mittelmäbigkeit) , quelli che non trovano ridicoli gli insegnanti “(Sie finden die Lehrer nicht komisch)”[3], (p. 74).

 

Aristofane fa dire a Strepsiade che nessuno degli uomini del pensatoio di Socrate per economia si è mai fatto  tagliare i capelli o si è unto il corpo o è andato nel bagno a lavarsi:"oujd j eij" balanei'on h\lqe lousovmeno"" (Nuvole[4] , v. 837). Il Coro degli Uccelli [5] più specificamente qualifica Socrate come a[louto" (v. 1553), non lavato.

 

Entra Lenehan con le pagine dello sport e le butta sul tavolo.

Si sentono grida di strilloni scalzi- screams of newsboys barefoot nell’ingresso finché  aprono  la porta e uno entra

Il professore afferra il monello per il colletto mentre gli altri scappano. I fogli volano. Il ragazzino si giustifica

Il direttore ordina. Throw him out and shut the door. There is a hurricane blowing- 115, caccialo fuori e chiudi la porta. Sta soffiando un uragano.- to blow cfr. latino flare.

Lenehan si china due volte, grunting grugnendo, per raccattare i fogli volati. In greco gru` è nullità, porcheria,  è il verso del porco. Uomini resi porci come da Circe. Il ragazzino strillone chiede l’edizione straordinaria per le corse, ma il professore disse burbero. “ fuori dai piedi”.

Gli manca non solo la delicatezza ma anche l’educazione.

Spinse fuori il ragazzo e chiuse la porta sbattendo and banged the door to.

 

Il senso generale è quello  della confusione e della prepotenza. Oggi sono entrambe di moda.

 

Bloom cerca Keyes al telefono ma non lo trova. Quindi rientra e va a sbattere contro Lenehan che si rialzava con sforzo struggling.

Per farcela si aggrappa a Bloom che ha fretta perché sta correndo in cerca di Keyes. Lenehan si scusa Pardon Monsieur e Bloom risponde con educazione. My fault, colpa mia dice, tollerando la stretta.

Quindi aggiunge Are you hurt? I ’m in hurry, si è fatto male? Ho fretta.

Knee, Lenehan said, al ginocchio. Knee chfr greco govnu e latino genu.

Quindi cammina zoppicando in maniera comica frizionandosi il ginocchio.

Meglio essere zoppi per finta che sul serio disse Socrate personaggio dell’Ippia minore di Platone.

Accumulazione -accumulation- degli anni del Signore dice

Bloom, quindi si scusa e si appresta a uscire 178

 Exit Bloom 115.

Vuole sistemare l’inserzione di Kyes. Il direttore lo congeda  con un ampio gesto del braccio steso. Un gesto da padrone.

Begone! he said. The world is before you 116, vada disse, il mondo è suo. Una canzonatura al poveraccio.

L’avvocato, il professore e il gornalista sportivo si appostano dietro la tendina per osservare Bloom sulla strada e sorridono vedendo sulla via il breve - a street cortège- di strilloni che saltellano sulla scia di Bloom. L’ultimo della fila faceva zigzagare bianco nella brezza un aquilone canzonatorio con una coda di bianchi nodi a farfalla 179. street:  latino strata

Un’ immagine risibile per questi tre osservatóri, eppure  io riconosco in Bloom le  stigmate di Francesco e del principe Myškin, l’idiota di Dostoevskij.  Perfino quelle di Cristo:

“Sinite parvulos venire ad  me. Ne prohibueritis eos; talium est enim regnum Dei. Amen dico vobis: Quisquis non receperit regnum Dei  velut parvulus, non intrabit in illud. Et complexens eos benedicebat imponens manus super illos  N. T., Marco, 10, 14 -16.

 Il principe Myškin dice: “I bambini cu curano l’anima” (L’idiota, I, 6)

 

L’ossessione cloacale dei Romani e degli Inglesi.

 

 

 Bloom dunque  saltella per strada seguito dagli strilloni che fanno il verso ai suoi piedi piatti e alla sua camminata. Quindi iniziò a farne una rapida caricatura con una mazurca 179- he began to mazurca in a swift caricature 116  a detta di Lenehan.

 

Il direttore Crawford si muove per andare a bere e il professore dice a bassa voce 180- in a low voice 116 che è già un po’ brillo.

Il mondo del giornalismo è pieno di invidia e ipocrisia nei rapporti personali. 

O’ Molly, l’avvocato, dice “Imperium Romanum  suona più nobile di British o Brixton it sounds nobler than British or Brixton che fa venire in mente in qualche modo lo sfrigolio del grasso nel fuoco180

  Crawford disse: “ voi ed io siamo il grasso nel fuoco. You and I are the fat in the fire 117, quindi soffiò violentemente verso il soffitto.

 

Altro breve sotto capitolo

 The Grandeur That was Rome. La passata grandezza di Roma.

E’ un verso citato dalla poesia To Helen[6] di Edgar Allan Poe (1831).

Ora è il momento del professor Mac Hugh che chiede attenzione raising two quiet claws alzando due tranquilli artigli. E’ tempo di pensare a Roma imperiale, imperiosa, imperativa-181 We think of Rome imperial, imperous, imperative 117

Egli tese braccia elocutorie he extended elocutionary arms  117 fuori dai polsini macchiati e sfilacciati non senza una pausa 181. Una posa da attore fallito.

Che cosa’era la  loro civilizzazione?   What was their civilization?

Vasta, lo concedo,  ma volgare. Cloaca, fogne  181Vast, I allow, but vile. Cloaca, sewers. 117.

Gli Ebrei nel deserto giunti sulla montagna dissero: “Rimaniamo uniti qui, alziamo un altare a Geova. Il Romano imitato dall’Inglese pedissequo portò su ogni nuovo lido soltanto la sua ossessione cloacale only his cloacal obsession-. Si guardò intorno avvolto nella sua toga e disse: “It is a meet to be here. Let us construct a water closet, 117 siamo riuniti qui, costruiamo un gabinetto 181.

 

Mi viene in mente Trump che vuole replicare i bagni e le piscine della Florida a Gaza colma di morti sotto le macerie.

 

Entrano O’Madden Burke e Stephen Dedalus che conosciamo dai primi capitoli. Il giovane   la lettera di Mr. Deasy, il preside della scuola della sua supplenza. Stephen si tolse il cappello entrando uncovered as he entered,. Un minimo di educazione. Potete vedere quanto sono numerose le parole neolatine in questa lingua germanica.

  O’ Madden Burke dice: “I escort a suppliant” 118, scorto un supplice. Quindi presenta se stesso e Stephen dicendo melodiosamente:” La Gioventù guidata dall’Esperienza  visita la Notorietà” 181.

 Importanza e ironia.

Il direttore saluta Stephen e gli dice che suo padre è appena uscito 182

Il giovane porge i fogli dattiloscritti e dice il nome dell’autore.

“Quel vecchio petulante” dice il direttore  that old pelters 118. Quella  dei giornalisti è una  casta  chiusa, di raccomandati cooptati, supponente, priva di carità e di cultura. Piena di chiacchiera quasi sempre imprecisa, spesso anche sgrammaticata.

Il professore domanda a Stephen che cosa sia diventato.

“Il bardo bazzicabovi” pensa il giovane. Il nonsense talora è la miglior difesa quando si capita in un mondo spietato anche quando raccomanda la pietas.

Stephen però risponde con cortesia, salutando il professore e dicendogli che ha portato una lettera di Mr. Garret Deasy.

 

Bologna Pasqua 2025  or 11, 49 giovanni ghiselli

p. s.

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[1] R. Musil, I turbamenti del giovane Törless, (del 1906) pp. 110- 111.

[2] T. Mann, I Buddenbrook (del 1901), p. 330.

[3]   p. 74.

[4] Del 423 a. C.

[5] Del 414 a. C.

[6] print sharing button  

To Helen

Helen, thy beauty is to me
Like those Nicéan barks of yore,
That gently, o’er a perfumed sea,
The weary, way-worn wanderer bore
To his own native shore.

On desperate seas long wont to roam
Thy hyacinth hair, thy classic face,
Thy Naiad airs have brought me home
To the glory that was Greece,
And the grandeur that was Rome.

Lo! In yon brilliant window-niche
How statue-like I see thee stand,
The agate lamp within thy hand!
Ah, Psyche, from the regions which
Are Holy-Land!

Ad Elena

O Elena, la tua bellezza è per me
Simile ai legni niceni che un tempo,
Gentilmente, sopra un mare odoroso
Lo stanco viandante conducevano
Alla sua riva natale.

A mari disperati da tempo avvezzo,
La tua chioma di giacinto, il tuo classico volto,
Le tue Naiadi grazie mi portano a casa
Alla gloria che fu di Grecia
Alla grandiosità che fu di Roma.

Mira! Lì, nella tua nicchia risplendente,
Come statua io ti veggo eretta,
di agata la lampada hai nella mano
Ah, Psiche, da quelle lande che
 sono Terra Santa-.

Pubblicata per la prima volta nel 1831 in Poems, ma rivista e rimodellata fino alla forma attuale nel corso di 12 anni. Il titolo è sicuramente un riferimento ad Elena di Troia, considerata la donna più bella dell'antichità; ma non bisogna dimenticare la particolare preferenza di Poe per il nome Helen e per le sue varianti, che usò in opere quali "Lenore” e "Eleonora”. Il nome Elena, come sa chi mi legge, è molto caro anche a me.

 

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