martedì 8 aprile 2025

Ulisse 1922, 18 capitoli in parallelo più o meno evidente con l’Odissea.


 

Joyce  definì il suo romanzo un’Odissea moderna e l’epica del corpo umano, quindi  ha aggiunto di avere voluto rendere il mito sub specie temporis nostri.

L’epopea di due paesi (Israele-Irlanda) con  il ciclo del corpo umano e la storiella di una giornata. Dublino soffre una paralisi a causa della religione cattolica oppressiva, del provincialismo, del dominio straniero e del gretto nazionalismo che gli si contrappone.

 Joyce vi si oppose con l’esilio.

Joyce voleva il recupero della tradizione irlandese non in senso nazionalistico ma per inserirla nella cultura europea

E’ una neo Odissea eroicomica. Il 16 giugno era il giorno in cui Nora Barnacle si era recata al primo appuntamento con Joyce.

Leopold Bloom e Dedalus sono proiezioni dell’autore in due età diverse e Ulisse è Ognuno, non Nessuno.

Ulisse ripete e rinnova in chiave ironica, eroicomica, lo smascheramento delle strutture oppressive presente nei Dubliners.

Bloom è l’uomo medio sensuale, inefficiente, curioso e pure timido e cauto, alla ricerca di rapporti umani che non trova; Dedalus è l’idealista alla ricerca di valori spirituali, anche lui incapace di realizzare le proprie aspirazioni. Sono personaggi complementari: entrambi ricercano. Cercano anche, rispettivamente, un figlio e un padre. Molly è Penelope ed è Calipso ed è Circe. E’ l’essenza della natura femminile, espressione  della fisicità assoluta.

Il sì finale di Molly è l’accettazione incondizionata eppure non passiva della condizione umana. Molly è tutta carne, humus, fertilità naturale. E’ la terra madre da dove veniamo e dove torniamo.

 

Nel Menesseno  Platone scrive :"ouj ga;r gh' gunai'ka memivmhtai kuhvsei kai; gennhvsei ajlla; gunh; gh'n", non è la terra che imita la donna nella gravidanza e nel parto ma la donna la terra.

  Nel Menone il filosofo ateniese afferma che tutta la natura è imparentata con se stessa (th'" fuvsew" aJpavsh" suggenou'" ou[sh", 81d) e, dunque, anche l'uomo è stretto parente della grande madre e della natura in genere.

 

Motivi ricorrenti: quello del rimorso di Dedalus, la storia come incubo e distruzione, il pensiero dell’infedeltà della moglie e della morte del figlio. La morte per annegamento.

I segni sono di vario tipo, Bloom li vede e li sente anche: per esempio il suono tintinnante del calessino di Boylan,  l’amante di Molly.

Per quanto riguarda il primo capitolo, Telemaco. La torre, Joyce nel 1904 passò dei giorni in una torre sulla spiaggia di Dublino con un amico (Oliver Gogarty. Il Buck Mulligan del romanzo). Joyce se ne andò via per l’arroganza e la superficialità dell’altro. Non manca dunque una componente autobiografica

Gli episodi 1-9 contengono meno della metà delle pagine degli ultimi 9.

Il XV Circe il bordello è il più lungo e fu composto  a Parigi nel 1920.

 

 

I primi tre capitoli sono la Telemachia di questa Odissea: Bloom non vi compare. Il protagonista è il giovane Stephen Dedalus  

Nel IV Calipso. La colazione troviamo Leopold Bloom in casa.

 

Nel marzo del 1918 il primo capitolo comparve nella Little Review di NewYork. In seguito  la direzione della rivista fu condannataa interrompere le pubblicazioni e a pagare una multa di 50 dollari per l’episodio di Nausicaa (XIII capitilo).

Sylvia Beach volle stampare il libro a Parigi e chiese a uomini di cultura di prenotare il volume. Aderirono Yeats, Gide, Churcill, mentre B. Shaw scrisse che si trattava di un documento rivoltante ma veritiero di una fase disgustosa della civiltà. Gli sembrava odiosamente realistico. E non aderì.  Scrisse che un irlandese non è mai disposto a pagare 150 franchi per un libro. Joyce volle che uscisse il giorno del suo quarantesimo compleanno il 2 febbraio 1922. Mille copie esaurite in poche settimane.

T. S Eliot nella sua recensione Ulysses  Order  and Myth approfondì i parallelismi omerici minimizzati da Pound.

In  questo saggio T S. Eliot  definiva il metodo mitico, in opposizione a quello narrativo, come il modo di controllare, di dare una forma e un significato all'immenso panorama di futilità e anarchia che è la storia contemporanea. "Instead of narrative method, we may now use the mythical method ", invece del metodo narrativo possiamo ora avvalerci del metodo mitico. Questo implica la conoscenza della tradizione e di non poche fasce della letteratura europea.

T.  S. Eliot e Joyce rappresentanti del modernismo

L’unico modo per comprendere la tecnica narrativa di questi due autori, il costante riferimento al mito e la complessità quasi inaccessibile del linguaggio, è guardare al contesto in cui  T. S: Eliot e Joyce scrivevano. Come tutte le avanguardie di inizio secolo, i modernisti (e in particolare quelli più “militanti”, come Ezra Pound) si proponevano un radicale rinnovamento dell’arte e della letteratura, perché percepivano scomode e inadeguate le forme che avevano caratterizzato l’epoca vittoriana.

Rispondendo al richiamo di Pound “Make it New”, i giovani autori dell’epoca, spesso culturalmente “esuli” in quanto non inglesi – Eliot era americano, Joyce irlandese – andarono in cerca di nuove forme per adeguare la letteratura ai rapidissimi cambiamenti del primo Novecento.

Il modernismo fu, però, un’avanguardia diversa da quelle continentali: pur avendo avuto contatti con il contemporaneo futurismo, che stava avendo successo anche sul suolo britannico, i modernisti non interruppero mai un dialogo con la tradizione.

Esempio lampante è il lavoro saggistico di Eliot, che mira non a distruggere, bensì a rileggere e valutare con occhi nuovi la letteratura inglese, “detronizzando” i despoti romantici e dando nuovo lustro agli autori secenteschi, i metafisici, che secondo l’autore erano dotati di un’intelligenza più acuta ed analitica, molto più adeguata alla nuova realtà storica.

 

Virginia Woolf scrisse : è il lavoro di uno studentello malaticcio che si gratta i brufoli. A Hemingway piacque, mentre Gide lo definì un finto capolavoro. Pound scrisse che Joyce era l’erede di Flaubert e che l’Ulisse era un romanzo realista per eccellenza

Lawrence lo accusò di artefazione e mancanza di spontaneità.

 Il mondo anglosassone manteneva un atteggiamento censorio. Jung scrisse a Joyce che aveva compiuto un’impresa da giganti dalla quale aveva imparato molto.

Nel 1933 il libro venne assolto negli USA In Italia uscì tradotto nel 1960.

Adesso è tempo di andare oltre  le valutazioni generiche riportate sopra

Vediamo dunque alcune parti scelte del testo e troviamoci quanto può servire alla nostra vita.

 

I capitolo Telemaco. La torre. Prima parte.

Vediamo la prima pare del primo episodio Telemaco. La torre (p. 5-32)

Buck Mulligan, studente di medicina si fa la barba: leva alto il bacile e intona: introĭbo ad altare dei. E’ una specie di parodia della messa. C’è comunque tema della religione.

Poi Buck dice a Dedalus che si mantiene facendo una supplenza in una scuola  “Vieni su pauroso gesuita”5 Come up, you fearful jesuit 3.

Mulligan disturba Dedalus-Telemaco. Lui e l’ospite inglese Haines possono alludere ai proci ma il nesso non è evidente, anzi alquanto forzato.

Stephen Dedalus è Telemaco e Mulligan è un amico  critico talora fino al cinismo. Mulligan traccia croci nell’aria e mostra schegge d’oro trai denti bianchi. Crisostomo, bocca d’oro. I riferimenti culturali sono continui.

San Giovanni Crisostomo fu uno dei padri della Chiesa greca[1] (IV secolo)

.

Mulligam  dice a Dedalus: quel tuo nome assurdo da greco antico 6- Your absurd name, an ancient Greek 4.

Anche io ho un nome assurdo Màlachi Mùlligan due dattili.

 E ha un certo suono ellenico  (malakiva, mollezza). Dobbiamo andare ad Atene. Irride la religione che per Dedalus invece è cosa seria da seguire o da combattere. “Verrà lo sparuto gesuita?” 6

Will he come? The jejune jesuit. 4

 

 

 Nel romanzo Dedalus   (del 1916) l’artista giovane dice di avere perso la fede ma che non si comunica perché teme che nell’ostia ci sia davvero il corpo di Cristo.

Poi c’è Haines, l’inglese, l’usurpatore un loro ospite poco gradito,  che può far pensare ai proci.  Mulligan  chiama Dedalus, lama di coltello, con riferimento alla sua volontà di usare il freddo acciaio della penna come un coltello per fare piazza pulita dei luoghi comuni.

Stephen ha paura di Haines: non sono un eroe. Poi Mulligan  prende un moccichino dalla tasca dell’amico e gli dice “verde moccio sembra di sentirselo in bocca”.

Anche il mare è verde moccio ed è la madre, “una dolce madre grigia come dice Algy”, citando Algernon Swinburne[2] ( in The triumph of Time), tornò alla grande dolce madre, madre ed amante degli uomini, il mare.

 

Poi:  il mare scrotocostrittore, ejpi; oi[nopa ponton p. 8 (Odissea III, 286, sul mare colore del vino, una tonalità cromatica che può assumere al tramonto se vi ci cala il sole )

Ah Dedalus i Greci, ti devo erudire. Li devi leggere nell’originale Thalatta, Thalatta.  E’ la nostra grande dolce madre (p. 8) She is our great sweet mother 5

Dedalus ha un grande rimorso verso la madre.

 Mulligan dice:  la zia pensa che hai ucciso la madre 8 The aunt thinks you killed your mother said, 5 per questo non vuole che io abbia qualche cosa a che fare con te

E Stephen replica con tristezza: qualcuno l’ha uccisa 8, Someone killed her, Stephen said gloomily 5-

Mulligan gli ricorda che non si è inginocchiato e non ha pregato con la madre morente che gli chiedeva di farlo con il suo ultimo respiro 8 with her last breath 5. 

. C’è qualcosa di sinistro in te 5- There is something sinister in you. 5.

 

Dedalus soffre. Una sofferenza che non era ancora la sofferenza amorosa gli rodeva il cuore 8 - fretted is heart 5-Guardava il polsino sfilacciato

Aveva sognato la madre morta, con il corpo consunto, mut,e reproachful, 5 muta, rampognante 8 con un leggero odore di ceneri bagnate- a faint odour of wetted ashes.- Cfr. lo schiaffo a Zeno del padre morente.

 

Dedalus associa  il verde moccio del mare alla verde bile vischiosa dentro il bacile di bianca porcellana. Veniva dal vomito con il quale la madre espelleva pezzi di fegato in putrefazione 9 she had torn up from her rotting liver 6

Dedalus è povero: ha brache di seconda mano- the secondhand breeks 6 “Che ne è?”domandò  Mulligan

Mi vanno bene disse Dedalus - they fit well enough , Stephen answered.

 E Mullighan:  “si dovrebbe dire di seconda gamba. Dio sa quale sifiletilico li ha messi” 9.

Secondleg they should be god knows what poxy  bowsy left them off. (6).

Io ne ho un bel paio con righine grigie. Tu fai un figurone quando ti vesti bene,

Dedalus: non le posso portare se sono grigie.

Mulligan disse alla propria faccia gurdandola nello specchio: l’etichetta è l’etichetta. Ammazza la madre ma non può portare pantaloni grigi 9.

Etiquette is etiquette. He kills her mother but he can’t wear grey trosusers”6.

 Dedalus guardò quella faccia paffuta dai mobili occhi azzurri fumo,  the plump face with its smokeblue mobile eyes 6

 

Mulligan disse: guardati, o tremendo bardo[3] Dedalus guarda se stesso nello specchio incrinato, si vede con i capelli ritti e fa: “chi mi ha scelto questa faccia?  Who chose this face for me? 6 Questo corpo di un cane da spidocchiare Lo domanda anche a me.  this dogsbody to rĭd of vermin 6-liberare dai vermi. It asks me too.

 

 Mulligan ha pizzicato lo specchio nella stanza della sguattera scelta brutta dalla zia che tiene sempre serve brutte per Malachi-Lead him not into temptation 6  Non idurlo in tentazione- Si chiama Orsola-Ursula-.

Oh, rabbia di Calibano nel non vedere la sua faccia nello specchio, ci fosse ancoea Wikde a vederti (10)

-         The rage of Caliban at not seeing his face in a mirror, he (Mullighan) said. If Wilde were only alive to see you. (6)

-          

 Wilde nella prefazione a Il ritratto di Dorian Gray scrive: “il risentimento del XIX secolo per il Realismo è la rabbia di Calibano  che vede il proprio volto riflesso in uno specchio”

L’avversione per il Romanticismo invece è la rabbia di Calibano che non riesce a vedere il proprio volto in uno specchio.

 

Lo specchio rotto da una serva è il simbolo dell’arte irlandese che imita male le altre arti. It is a symbol of Irish art. The cracker lookingglass of a servant- 6 disse Dedalus

 

Vanno a passeggiare e Mulligan dice:” se io e te lavorassimo insieme, potremmo fare qualcosa per la nostra isola: ellenizzarla” (11) ellenizzarla.

 God, Kinch, if you and I could only work together we might do something for the island: hellenize it (7)

 Per noi neopaganesimo onfalo 11 To ourselves new paganism omphalòs (7).

 

Guardano il capo smussato di un promontorio- Bray head[4]- che si stendeva sull’acqua come il grugno di una balena addormentata 11- like the snout of a sleeping whale7.

 

 

Dedalus ricorda che Mulligan disse alla propria madre a proposito di Stephen che era andato da loro: è soltanto Dedalus cui è morta bestialmente la madre 12,  O, it’s only Dedalus whose mother is beastly dead (8).

Mulligan  risponde che la morte è una cosa bestiale e nient’altro e lui ne vede tante in ospedale. Quindi rinfaccia a  Dedalus il fatto che non si è inginocchiato a pregare per la madre morente quando lei glel’ha chiesto  “perché c’è in te quella maledetta vena di gesuita, solo che è stata iniettata a rovescio”12-13- Because you have the cursed jesuit strain in you only it’s injected the wrong way 8.

 

Viene in mente una scena del film Rapito di Bellocchio quando il figlio cristianizzato cerca di dare l’estrema unzione alla madre ebrea che la rifiuta perché, dice, “sono nata ebrea e voglio morire ebrea”.

 

  Mulligan  suggerisce a Dedalus:  “Molla Loyola 13- Chuck Loyola9.  Ignazio di Loyola 1491-1556- è il fondatore della compagnia di Gesù.

 

Quindi ricorda che Haines, il sassone  The Sassenach,  reclama le sue fette mattutine di bacon.

Poi si scusa: Io parlo a vanvera. Desisti da codeste ruminazioni 13 “ I ‘m inconsequent. Give up the moody brooding” 9

Quindi cita Yeats[5], parole del dramma The Countess Cathleen (1899) : “non appartarti più per ruminare/sull’amaro mistero dell’amore”

And no more turn aside and brood

Upon love’s bitter mystery 9

 

In effetti chi ha ricevuto una pressante educazione cattolica, un catechismo massiccio  dovrà fare i conti con questo macigno per tutta la vita

Il blog contiene 5 note. i numeri indicano le pagine del testo italiano della Mondadori e le pagine di quello inglese- WORDSWORTH CLASSICS

 

Bologna 8 aprile 2025 ore 17, 49 giovanni ghiselli

p. s.

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[1] Giovanni Crisostomo, o Giovanni d'Antiochia (Antiochia, 344/354Comana Pontica, 14 settembre 407), è stato un arcivescovo e teologo bizantino.

Fu il secondo Patriarca di Costantinopoli. È commemorato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa e venerato dalla Chiesa copta; è uno dei 36 Dottori della Chiesa.

La sua eloquenza, le sue doti retoriche nell'omiletica gli valsero l'epiteto Crisostomo (in greco antico: χρυσόστομος, chrysóstomos), letteralmente «bocca d'oro». Il suo zelo e il suo rigore furono causa di forti opposizioni alla sua persona. Scrisse delle omelie antigiudaiche utilizzate nei secoli come pretesto per le discriminazioni e persecuzioni contro gli ebrei. Dovette subire un esilio e durante un trasferimento morì

[2] Algernon Charles Swinburne (Londra, 5 aprile 1837Putney, 10 aprile 1909)  poeta inglese, di epoca vittorianaAttivo nella cerchia estetista, romantica e poi decadente, conobbe Oscar Wilde e altri celebri intellettuali e artisti dello stesso ambiente. Personalità con un forte gusto della provocazione artistica, ispirata da letterati come il Marchese de Sade, Percy Bysshe Shelley e Charles Baudelaire, ai suoi tempi la sua poesia fu molto controversa, per via dei suoi temi (sadomasochismo, pulsione di morte, lesbismo, irreligiosità).

 

[3]   Antico poeta-cantore dei popoli celti, dedito all'esaltazione della stirpe dal punto di vista religioso e politico.

 

 

[4] Bray Head (Irish: Ceann Bhré) is a 241 m (791 ft) hill and headland promontorio located in northern County Wicklow, Ireland, between the towns of Bray and Greystones

[5] William Butler Yeats (Dublino, 13 giugno 1865Roccabruna, 28 gennaio 1939) è stato un poeta, drammaturgo, scrittore e mistico irlandese. Spesso indicato come W. B. Yeats, fu anche senatore dello Stato Libero d'Irlanda negli anni venti.

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