Devono pensarci bene prima di attaccare la Russia
Erodoto nel IV libro delle sue Storie racconta la fallita spedizione del grande re contro gli Sciti. Descrive i costumi di questo popolo e il loro modo di guerreggiare, facendo terra bruciata, non molto diverso dalla strategia dei Russi descritta da Tolstoj che, in Guerra e pace, definisce " piano di guerra scitica" quello "mirante ad attirare Napoleone nelle regioni interne della Russia" (p. 1031).
Napoleone non aveva letto Erodoto dunque, né Hitler lo aveva letto, e mal ne incolse a entrambi.
Proviamo a farlo leggere a Biden
Erodoto racconta che, mentre il grande re Dario avanzava oltre l'Istro (il Danubio), gli Sciti si ritiravano facendo terra bruciata. Quindi essi mandarono un araldo che portava come doni a Dario :"o[rniqav te kai; mu'n kai; bavtracon kai; oji>stou;" pevnte"(IV, 131), un uccello, un topo, una rana e cinque frecce.
Il re dei Persiani interpretò questi doni facendo associazioni barocche e sbagliate : i nemici volevano significare che intendevano consegnargli se stessi, la terra e l'acqua ("didovnai sfeva" te aujtou;" kai; gh'n te kai; uJvdwr", 132) congetturandolo in questo modo("eijkavzwn th'/de"): il topo vive nella terra cibandosi come l'uomo, la rana nell'acqua, mentre l'uccello è molto simile al cavallo; infine con le frecce gli Sciti consegnavano la propria forza. Ma era una congettura arzigogolata cui Gobria, uno dei Sette che avevano abbattuto il mago, ne contrappose una semplice e giusta. Gli Sciti infatti volevano dire: se divenuti uccelli non volerete nel cielo, o Persiani, o divenuti topi non penetrerete sotto terra, o divenuti rane non salterete nelle paludi, non tornerete a casa colpiti da queste frecce ("oujk ajponosthvsete ojpivsw uJpo; tw'nde tw'n toxeumavtwn ballovmenoi", 132, 3).
Bologna 13 febbraio 2022 ore 17, 51
p. s.
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