Lunedì 7 febbraio ho visto “Presa diretta” la trasmissione di Rai3 ottimamente condotta da Riccardo Iacona. Parlava della mafia universitaria di Catania.
Concorsi truccati seguiti da diverse denunce.
Mi sono chiesto come mai la mafia che, con le sue ingiustizie e i sui crimini, è un peculiare vitium italico fin dal rapporto patrono- cliente codificato nella raccolta di leggi più antiche, quelle delle XII tavole redatte a Roma a metà del V secolo a. C., come mai dunque ha ucciso tante persone in Sicilia, umili e oscure e pure eccellenti, mentre nel nord, dove pure si è estesa, questa organizzazione criminale, ha ammazzato di meno. Penso che dipenda dal fatto che laggiù c’è un numero maggiore di coraggiosi che denunciano le ingiustizie e si ribellano alla violenza mafiosa la quale si vendica.
Mi sento in dovere di scrivere queste parole per onorare le eroiche vittime della mafia, quelle di cui non conosco i nomi e quelle dai nomi noti: da Ilaria Alpi, una ragazza meravigliosa, a Piersanti Mattarella, a Rosario Livatino, il “giudice ragazzino”, a Giovanni Falcone, a Paolo Borsellino e a tutti gli altri martiri della verità e della libertà. Mi scuso con i tanti dei quali non ricordo o non conosco i nomi, ma rivolgo anche a loro un pensiero di stima e gratitudine grande.
Bologna 9 febbraio 2022- ore 10, 38
giovanni ghiselli
p. s.
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