Il vincitore è lo stragista massimo, lo stragista riuscito. Eppure viene incensato. Lo sconfitto è lo stragista fallito e viene disprezzato non in quanto stragista bensì come fallito
Heidegger scrive: “La storia della letteratura deve divenire storia di problemi” (Essere e tempo, capitolo primo)
Anche lo studio della storia dovrebbe riguardare i problemi, gli ostacoli frapposti alla vita, al benessere mentale e fisico della maggior parte dell’umanità. Il peggiore tra questi motivi di dolore e morte è la guerra: un mattatoio senza vincitori.
Viene presentata spesso come storia dei successi, mentre di fatto è una storia di stragi.
Ora sentiamo Nietzsche. Ricavo queste riflessioni dal percorso che sto preparando per la conferenza di sabato 26 febbraio a Cento
La storia “hegelianamente intesa la si è chiamata con scherno il cammino di Dio sulla terra (…) per Hegel il vertice e il punto terminale del processo del mondo si sono identificati con la sua stessa esistenza berlinese…egli ha istillato nelle generazioni da lui lievitate quell’ammirazione di fronte alla “potenza della storia", che praticamente si trasforma a ogni istante in nuda ammirazione del successo e conduce all'idolatria del fatto (…) Se ogni successo contiene in sé una necessità razionale, se ogni avvenimento è la vittoria di ciò che è logico o dell'"idea"-allora ci si metta subito giù in ginocchio e si percorra poi inginocchiati l'intera scala dei "successi! "[1].
La storia critica giudica[2] il passato.
La cultura storica non deve essere passiva e solo retrospettiva.
“A furia di cercare gli inizi si diventa gamberi. Lo storico guarda all’indietro ; finisce anche per credere all’indietro”[3].
“In questo senso noi viviamo ancora nel Medioevo, la storia è ancora sempre una teologia camuffata”[4].
Questa teologia identifica dio con il successo.
Lo sguardo retrospettivo, aggiungo, è necessario ma questo deve essere anche critico e trarre dalla conoscenza del passato l’intelligenza del presente e la capacità di congetturare il futuro dagli indizi reperiti nel passato e nel presente.
Bologna 24 febbraio 2022 ore 9, 35
p. s
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