NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

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sabato 5 febbraio 2022

Il cattivo gusto -ajpeirokaliva- e la meschinità –mikroprevpeia- degli arricchiti che sfoggiano denaro


 

Sentiamo Ovidio per quanto riguarda l’età di Augusto.

Ovidio sconsiglia vesti troppo costose, specialmente purpuree (Ars  III 169 sgg.): Quid de veste loquar? Nec nunc segmenta requiro/nec quae de Tyrio murice, lana, rubes./Cum tot prodierint pretio leviore colores,/ quis furor est census corpore ferre suos? "  che devo dire della veste? Io non chiedo le frange d'oro, né te, lana, che rosseggi per la porpora di Tiro. Dal momento che sono venuti fuori tanti colori a prezzo più basso, che pazzia è portare sul corpo il proprio patrimonio?

 

Potremmo rispondere: l'esibizione che puzza di soldi è il furor tipico del liberto arricchito scandalosamente, come Trimalchione, il " signore tre volte potente" il quale viene descritto al suo ingresso nella sala del banchetto con indosso un pallio scarlatto e un fazzoletto orlato di rosso, da senatore, intorno al collo con frange pendenti da una parte e dall'altra.

" Habebat etiam in minimo digito sinistrae manus anulum grandem  subauratum  " (Satyricon  , 32), inoltre portava al mignolo della mano sinistra un grosso anello indorato, da cavaliere; nell'ultima falange del dito seguente un altro anello tutto d'oro ma cosparso come da stelline di ferro "et ne has ostenderet tantum divitias, dextrum nudavit lacertum armilla aurea cultum et eboreo circulo lamina splendente conexo ", e per non mettere in mostra soltanto queste ricchezze, denudò il braccio destro ornato da un braccialetto d'oro e da un cerchio d'avorio intrecciato con una lamina brillante, "deinde pinna argentea dentes perfodit " (33), quindi si stuzzicò i denti con una stecca d'argento.

 

Anche Trimalchione come Creso vantava immense ricchezze  

Il Solone di Plutarco, quando il pacchiano re barbaro  gli fece vedere i suoi cospicui tesori e gli chiese se conoscesse qualcuno più felice di lui,  nominò personaggi non famosi e non ricchi, ma "belli e buoni".  Allora Creso lo giudicò strambo (ajllovkoto") e zotico (a[groiko"), tuttavia volle  domandargli se lo mettesse in qualche modo nel novero degli uomini felici. Il legislatore ateniese rispose: "Ai Greci, o re dei Lidi, il dio ha dato di essere misurati in tutto (metrivw" e[cein e[dwken oJ qeov"), e per questa misuratezza ci tocca una saggezza non arrogante ma popolare, non regale né splendida "(Plutarco , Vita di Solone , 27, 49). Solone in realtà disprezzava la ajpeirokaliva, l'ignoranza del bello e la mikroprevpeia (27, 20), la meschinità del re che si era presentato coperto di gioielli e d'oro.

 

Bologna 5 febbraio 2022 ore 17, 03

giovanni ghiselli

p. s

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