Metodologia 29. Il romanzo d’autore, come il cinema, “significa”.
La scuola della scoperta di sé.
Per quanto riguarda la connessione tra la letteratura e il cinema sentiamo E. Morin: "anche il romanzo così come il cinema ci offrono ciò che è invisibile alle scienze umane. Esse occultano o dissolvono i caratteri esistenziali, soggettivi, affettivi, dell'essere umano, che vive le sue passioni, i suoi amori, i suoi odii, i suoi coinvolgimenti, i suoi deliri, le sue gioie, le sue infelicità, con fortuna, sfortuna, imbrogli, tradimenti, casi, destino, fatalità. Sono il romanzo e il cinema a farci vedere la relazione dell'essere umano con gli altri, con la società, con il mondo… E il miracolo di un grande romanzo, come di un grande film, è che immergendosi nella singolarità dei destini, localizzati nel tempo e nello spazio, rivela l'universalità della condizione umana. Così, il ritratto di un uomo di mondo, nel ristretto perimetro del quartiere Saint-Germain, diviene, nel romanzo À la recherche du temps perdu, un microcosmo della profondità della condizione umana (…) La complessità delle relazioni del soggetto con gli altri, le instabilità dell' "io" sono state mostrate con forza da Dostoevskij"[1]. Attraverso questi autori il giovane acquista strumenti per scandagliare le profondità della sua anima: "Scuola della scoperta di sé, in cui l'adolescente può riconoscere la sua vita soggettiva attraverso quella dei personaggi di romanzi o di film… E' spesso caratteristico di queste opere…ciò che con parole straordinarie Eraclito dice della Pizia di Delfi:"Non afferma, non nasconde, ma suggerisce". Com'è bello favorire tali scoperte!"[2]. Se si fa questa citazione, anche in un ginnasio, è possibile, ed è meglio, usare direttamente il testo greco:"oJ a[nax, ou| to; mantei'ovn ejsti to; ejn Delfoi'" , ou[te levgei ou[te kruvptei ajlla; shmaivnei", il signore di cui c'è l'oracolo a Delfi, non dice e non nasconde ma significa. Con questo frammento[3] si possono indicare parole chiave, un concetto chiave e si può parlare dell'ombelico del mondo.
Questo shmaivnei eracliteo dà occasione per aprire un discorso sulla "dimensione infinita della significazione"[4] con riguardo agli innumerevoli echi e ai rinvii che un testo può suscitare.
Per quanto riguarda la scoperta di sé, c'è un altro frammento di Eraclito che ne individua il procedimento:" ejdizhsavmhn ejmewutovn" (126 Diano), ho indagato me stesso.
Metodologia 30. L’aspetto e lo stile degli insegnanti.
Anche l’aspetto di noi insegnanti trasmette significati. Il giovane Törless e Hanno Buddenbrook. Le Nuvole di Aristofane.
Il significato dei nostri studi deve restare impresso persino nell'aspetto di noi insegnanti se non vogliamo essere rifiutati, quindi rimanere inascoltati e disprezzati dagli studenti. A tale proposito sentiamo ancora Musil il cui Törless spinto “da una curiosità un po’ diffidente” va a trovare il giovane professore di matemaica. Il suo “scopo principale non era tanto di ottenere chiarimenti-segretamente già ne dubitava- quanto di poter gettare uno sguardo, per così dire, al di là del maestro e del suo quotidiano concubinato con la matematica…Senza volerlo Törless si sentì ancora più ributtato dalle proprie osservazioni; non riusciva più a sperare che quell'uomo fosse davvero in possesso di una conoscenza significativa, giacché non se ne vedeva traccia nella sua persona né nel suo ambiente. Ben diversa si era figurata la stanza di un matematico, in qualche modo espressiva dei pensieri terribili che vi prendevano forma. Il triviale lo offendeva: lo estese alla matematica e il suo rispetto cedette il posto a una diffidenza riluttante[5]".
Sentiamo anche le impressioni del giovinetto Hanno Buddenbrook di T. Mann:"i maestri supplenti o tirocinanti che lo istruivano in quelle prime classi, dei quali sentiva l'inferiorità sociale, la depressione spirituale e la poca cura dell'esteriorità fisica, gli ispiravano, oltre il timore della punizione, un segreto disprezzo"[6].
Tonio Kröger si sentiva diverso dai bravi scolari e di solida mediocrità, (Die guten Schüler und die von solider Mittelmäbigkeit) , quelli che non trovano ridicoli gli insegnanti “(Sie finden die Lehrer nicht komisch)”[7]-
Aristofane fa dire a Strepsiade che nessuno degli uomini del pensatoio di Socrate per economia si è mai fatto tagliare i capelli o si è unto il corpo o è andato nel bagno a lavarsi:"oujd j eij" balanei'on h\lqe lousovmeno"" (Nuvole[8] , v. 837). Il Coro degli Uccelli [9] più specificamente qualifica Socrate come a[louto" (v. 1553), non lavato.
Bologna 20 dicembre 2024 ore 11, 18 giovanni ghiselli
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[1] La testa ben fatta, p. 41.
[2] E. Morin, La testa ben fatta, p. 47.
[3] 120 Diano.
[4] Già citata da F. Frasnedi., p. 29.
[5] R. Musil, I turbamenti del giovane Törless, (del 1906) pp. 110- 111.
[6] T. Mann, I Buddenbrook (del 1901), p. 330.
[7] Tonio Kröger, p. 74.
[8] Del 423 a. C.
[9] Del 414 a. C.
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