NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

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domenica 4 dicembre 2022

La storia come palinsesto

Il palinsesto è un codice, papiraceo o pergamenaceo, che è stato riscritto una o più volte dopo la raschiatura della prima scrittura da - pavlin e yavw).
 
Quando il potere cambia ci possono essere rivalutazioni o nuove condanne secondo l'interesse e la simpatia del despota, e secondo la concezione orwelliana della storia come palinsesto:" All history was a palimpsest, scraped clean and re-inscribed exactly as often as was necessary [1], tutta la  Storia era un palinsesto grattato fino a non recare nessuna traccia della scrittura antica e quindi riscritto di nuovo tante volte quante si sarebbe reso necessario.
Quando muta un regime, gli scrittori eliminati possono essere riabilitati.  
"Caligola fece tornare alla luce gli scritti di Labieno e di Cremuzio- fatti bruciare i primi da Augusto i secondi da Seiano, il prefetto di Tiberio: "è nel mio interesse" diceva "che la storia sia conosciuta" (ut facta quaeque posteris tradantur: Suet. Cal. 16, 1): un punto di vista che entra nella tendenza antitiberiana, e nella ricerca della popularitas, con cui Caligola, ai suoi inizi, si presentò come un monarca, a suo modo, costituzionale"[2].
Il comunismo è stato di moda in anni passati.
Comunismo in verità significa adoperarsi per il bene comune, aiutare chi è in difficoltà, mentre costoro si adoperano per impoverire ulteriormente i poveri.
 
Ora i cani e altri canidi a guardia delle greppie dei padroni dai quali aspettano gli avanzi, le iene, i lupi, e gli sciacalli, gridano che il comunismo è stato un male peggiore del nazismo.
 
Si chiamano moderati ma le loro parole rischiano di provocare rivolte da parte di persone esasperate. 
 
Personalmente non seguo le mode e non ho mai abiurato la scelta fatta convintamente nel ’68. Non ho mai ricavato profitti dal professarmi comunista e ora meno che mai, anzi rischio di perdere i lavori che faccio, il più delle volte gratuitamente, per educare attraverso i classici.
Mi incoraggia il fatto che in tanti mi leggono, capiscono e approvano.
Altri mi ascoltano altrettanto bene.
Essere comunista per me è stata una scelta etica e pure estetica.
  
Anticipazioni di comunismo si trovano in sant’Ambrogio (340-397)
Il grande vescovo di Milano, difensore dei poveri, contesta nel De officiis ministrorum la tesi secondo cui l’appropriazione privata dei beni è inscritta ab origine nella natura umana. Solo la ferita del peccato originale ha aperto nel cuore umano la brama di possesso. Così che l’usurpazione privata dei beni destinati a tutti è una delle conseguenze del peccato originale.
Spiega Ambrogio: «Loro [Cicerone in pimis] fanno consistere la giustizia nell’usare ciascuno, come beni comuni, quei beni che sono comuni, e come beni propri i beni privati. Ma nemmeno questo è secondo natura. La natura infatti profuse a tutti i suoi doni. Perché Dio comandò che tutto si producesse a comune beneficio di tutti e che la terra fosse in certo qual modo comune possesso di tutti. La natura ha dunque generato il diritto comune, l’usurpazione ha generato il diritto privato [Natura igitur ius commune generavit, usurpatio ius fecit privatum]» (De officiis 1, 28, 132).
In un  passo dell’Expositio in Psalmos, Ambrogio ripete che la spartizione delle proprietà dei singoli non è stata compiuta dalla natura per volere di Dio, ma si è prodotta in base a fatti contingenti, per soddisfare l’avidità di possesso che segna lo stato di natura decaduta dopo il peccato originale: «Il Signore Dio nostro ha voluto che la terra fosse comune possesso di tutti gli uomini e che i frutti di essa si somministrassero a tutti, ma l’avidità  ha distribuito i diritti del possesso [avaritia possessionum iura distribuit]».
Sant’Ambrogio[3] nel De Nabuthae già ricordato da papa Francesco[4], scrive: “Non de tuo largiris pauperi sed de suo reddis” (53), non concedi del tuo al povero, ma gli rendi del suo.
La storia di Nabot si trova nella Bibbia (I re, I, 21) Il re Achab voleva comprare una vigna di Nabot ed egli rispose: “Il signore mi guardi dal cederti l’eredità dei miei padri. Allora Gezabele, la moglie di Achab, istigò il marito e fece accusare Nabot da due iniqui i quali lo calunniarono davanti al popolo dicendo che aveva maledetto Dio e il re. Così Nabot venne lapidato.
Dunque: “Nabuthae historia tempore vetus est, usu cottidiana”.
 
Anche questo di Ambrogio è comunismo.
Questo prima degli altri come ha detto Papa Bergoglio.


Bologna 4 dicembre 2022 ore 18, 02
giovanni ghiselli


p. s.
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[1]G. Orwell, 1984  capitolo 4.
[2]S. Mazzarino, Il pensiero storico classico , 3, p. 64.
[3] 340-397
[4] Cotidie Nabuthae sternitur, cotidie occiditur…Nescit natura divites, quae omnes pauperes generat. Neque enim cum vestimentis nascimur, cum auro argentoque generamur.  Natura omnes similes creat, omnes similes gremio claudit sepulchri ( Ambrogio, De Nabuthae,1 -.2)

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