Condivido il dispiacere per la morte di Michela Murgia. L’ho sentita parlare una volta in piazza Maggiore, prima della guerra in Ucraina e in Russia, ed era molto brava: ha detto cose giuste. Era una donna di raro valore. Mi mancherà.
Non condivido invece l’affermazione che è stata scomoda per molti, compreso il potere. Non so se abbia preso posizione contro l’invio delle armi in luoghi di uccisioni continue. Mi pare che non l’abbia fatto. Correggetemi se sbaglio: chiederò scusa.
In ogni caso mi sento di dire che le persone scomode, riluttanti rispetto al conformismo di quanto si deve dire e pensare, non ricevono tanta visibilità e onori, né vita né in morte.
Magari li ricevono anni dopo la morte
Penso a Leopardi, per fare un solo esempio. Il poeta di Recanati nel suo canto testamentario non tace il disprezzo che sente per il “secol superbo e sciocco (…) ben ch’io sappia che obblio/preme chi troppo all’età propria increbbe” (La ginestra, v. 53 e vv. 67-68).
Quanto scrivo non toglie che Michela fosse una persona intelligente e pregevole per molti versi e che la sua presenza viva mi mancherà.
Salve Michela e ti sia lieve il suol!
Pesaro 13 agosto 2023 ore 10, 20 giovanni ghiselli
p. s
So che questo epitafio non piacerà a molti, tuttavia penso che Michela Murgia potrà apprezzarlo e come altri spiriti celesti mi proteggerà. Ne sono sicuro.
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