"Vulnus in Herculeo quae quondam fecerat hoste,/vulneris auxilium Pelias hasta tulit " (vv. 47-48), l'asta Pelia che una volta aveva inferto una ferita nel nemico figlio di Ercole, portò aiuto alla ferita.- Herculeo hoste: Ovidio procede con un exemplum tratto dal mito dopo quello ricavato dalla natura. L'Eraclide in questione è Telefo che la lancia di Achille, ricavata dal legno di un frassino del Pelio, monte della Tessaglia[1], prima ferì poi risanò. Come dire che l'amore è un'arma a doppio taglio.
"Sed quaecumque viris, vobis quoque dicta, puellae,/credite; diversis partibus arma damus" (vv. 49-50), ma tutto quanto è detto per gli uomini, è detto anche per voi, ragazze, credete; noi offriamo le armi alle fazioni opposte.-vobis quoque: è l'obiettività epica applicata al campo erotico; Ovidio vuole evitare l'accusa di parzialità.-arma: armi, beninteso, non cruente.
"E quibus ad vestros si quid non pertinet usus,/attamen exemplo multa docere potest./Utile propositum est saevas extinguere flammas/nec servum vitii pectus habere sui " (vv. 51-54), e se tra queste qualcuna non è adatta ai vostri bisogni, tuttavia può insegnare molto con l'esempio. Proposito utile è spengere le fiamme crudeli e non avere il cuore schiavo della sua malattia.-exemplo: l'esempio fornisce l'elemento concreto all’educazione.-saevas flammas: sono quelle distruttive; infatti il fuoco è, pure lui, ambivalente e può essere anche purificatore.-vitii…sui: la malattia del cuore è l'emotività eccessiva.
Seguono esempi di amori pessimi che gli amanti avrebbero evitato se avessero ascoltato i precetti del maestro. Così Fillide, Didone, Medea, Tereo, Pasife, Fedra, Menelao e Scilla, che per amore di Minosse mandò in rovina suo padre Niso, avrebbero risparmiato tanto dolore se avessero utilizzato le lezioni di Ovidio che si sente il nocchiero della navigazione erotica:"Me duce damnosas, homines compescite curas;/rectaque cum sociis me duce navis eat " (vv. 69-70), sotto la mia guida, umani, domate le ansie nocive; sotto la mia guida la nave proceda diritta con l'equipaggio.
Per una pratica corretta dell'amore è indispensabile la lettura del poeta il quale si definisce difensore della libertà con riferimento al fatto che un rapporto erotico malato, ossia privo di bene velle, diviene una tirannide del più forte:"Publicus assertor dominis suppressa levabo/pectora:vindictae quisque favete suae " (vv. 73-74), pubblico liberatore solleverò i cuori oppressi dai tiranni: ciascuno favorisca la sua liberazione.-Publicus assertor : l'espressione appartiene all'ambito giuridico e designa l'assertor libertatis il quale toccava lo schiavo con la bacchetta di affrancamento (vindicta) davanti a un magistrato e al dominus e lo poneva in libertà.- dominis suppressa: Ovidio è un liberatore come l'Epicuro di Lucrezio che affrancò la vita umana quando giaceva "in terris oppressa gravi sub religione" (Lucrezio, De rerum natura , I, 63), schiacciata in terra sotto l'opprimente superstizione.
"Te precor incipiens; adsit tua laurea nobis,/carminis et medicae, Phoebe, repertor opis; tu pariter vati, pariter succurre medenti; utraque tutelae subdita cura tuae est" (Remedia, vv. 75-78), ti invoco all'inizio; mi assista il tuo alloro, Febo, inventore della poesia e della medicina; tu vieni in aiuto sia del poeta sia del guaritore; l'una e l'altra cura sono soggette alla tua tutela.-Te…tua…tu…tuae: anafora (con poliptoto) dei pronomi personali e degli aggettivi possessivi, tipica del linguaggio della preghiera.-Phoebe: Febo Apollo viene invocato come guaritore anche dal Coro nella Parodo dell'Edipo re (v. 154). Qui il vates Ovidio assume una funzione simile a quella del mavnti" Tiresia nelle tragedie di Sofocle.
Il proemio è terminato
Pesaro 31 agosto 2023 ore 17, 36 giovanni ghiselli
[1] Quello da cui Giasone "spinse nel mar gli abeti,/ e primo corse a fendere/ co' remi il seno a Teti" (V. Monti , Al signor di Montgolfier, vv. 2-4)
Nessun commento:
Posta un commento