Secondo Virgilio l'amore tra un uomo e una donna, vedova lei e vedovo lui per giunta, è dolore, affanno, ed è anche colpa: Didone , innamorata di Enea, parlando con la sorella Anna, celebra l'eccezionalità dell'ospite troiano e aggiunge che se non le fossero venuta in odio i letti e la fiaccole nuziali (si non pertaesum animi taedaeque fuisset, v. 18) forse solo per l'ospite troiano avrebbe potuto soccombere alla colpa:"huic uni forsan potui succumbere culpae " (v. 19).
C'è da notare che da Virgilio non viene altrettanto incolpato l'amore omosessuale: Niso ardeva per il bell'Eurialo "amore pio " (Eneide , V, 296) di un amore santo.
Nel quotidiano “la Repubblica” di oggi leggo questo titolo: “Io, ufficiale omosessuale per anni ho dovuto fingere. Ma il clima ora è cambiato” (pagina 9).
Ebbene: io , da ragazzo eterosessuale, dovevo fingere indifferenza per le ragazze se volevo essere lasciato vivere in pace a scuola, in famiglia, in parrocchia.
Tuttora noi eterosessuali siamo malvisti: appena diciamo “mi piacciono molto le donne”, rischiamo di essere tacciati di meditato stupro. Dunque? Dunque rinnovo il mio appello perché sia rispettata come sacrosanta la libertà di parola, di inclinazioni sessuali, letterarie, politiche et cetera, sempre che non ledano nessuno.
Pesaro 20 agosto 2023 ore 16, 42 giovanni ghiselli
p. s
A quanti mi dicono che non condividono le idee del generale Vannacci sollevato dall’incarico, rispondo che nemmeno a me piace quanto sostiene, però seguiterò a battermi perché un generale o un professore o uno scrittore non venga incriminato e tolto di mezzo per il fatto che le sue idee non piacciono a me e a tanti altri.
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