NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

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giovedì 10 agosto 2023

T. Mann. I Buddenbrook. 6

T. Mann I Buddenbrook parte
II. conclusione del capitolo 7 e della seconda parte
Le tre ragazze strinsero rapidamente amicizia (p. 55) La terza era una nobile figlia bionda e robusta di un possidente: Armgard von Schilling. Parlano tra loro di uomini come fanno spesso le ragazzine. Tony ha notato che la bionda con i suoi occhi celesti guardava sempre un insegnante, e le domanda: "Ne sei innamorata? lo ami?.
Quindi le suggerisce: "Sposalo: è un ottimo partito, diventerà professore di ginnasio",
Quando si è molto giovani, poco più che bambini si pensa molto all'amore, perfino al matrimonio. Poi arrivano i disincanti: prima quello del fidanzamento e del matrimonio, poi da vecchi talora perfino quello dell'amore. Ma da adolescenti non si pensa, o non si pensava, quasi ad altro.
La ragazzona bionda dagli occhi ceruli però smentisce: "Dio, come siete antipatiche! Non lo amo affatto. del resto non sposerò mai un insegnante ma un agricoltore".
 
Alla loro età davo importanza al mio successo scolastico e tendevo a innamorarmi di quelle brave a scuola. Anche in seguito ho cercato l'amore di donne capaci e molto impegnate nelle loro attività lavorative: studentesse, professoresse, dottoresse.
 
La bionda dagli occhi celesti specifica: "dovrà avere molti terreni…che gioia ragazze! Mi alzerò alle cinque del mattino e baderò ai lavori".
Siamo tutti fortemente influenzati, spesso perfino condizionati dalla famiglia in  cui cresciamo e  anche da persone  dalle generazioni precedenti del gevno~ cui apparteniamo. Defunte ma vive dentro di noi.
Infatti Tony disse: "naturalmente io sposerò un commerciante".
 "Dovrà avere molto denaro perché si possa tenere una casa signorile: lo devo alla mia famiglia e alla Ditta", aggiunse con serietà "Oh, vedrete ci riuscirò".
Riuscirà solo a raggiungere l'infelicità poiché rinuncerà all'amore cercando di centrare questi obiettivi postile davanti agli occhi dal padre e dal fratello  Thomas.
Gerda invece disse: "io, probabilmente non mi mariterò affatto. non capisco perché si debba farlo. Non ne ho alcuna voglia".
 
E' quanto dissi a Fulvio sui trentanni quando l'amico improvvido di un avvenir fallace mi disse: oramai è tempo di nozze.
 
A differenza di Gerda io tenni fede al mio proposito: non mi sposerò mai. Lo pensavo già intorno ai sette anni e lo dissi a mio nonno paterno che ci rimase male, per via del  suo cognome privo di eredi. La zia materna Rina era come me: disse che non si era mai sposata perché non le piaceva l'idea di asservirsi a nessuno. Fece la maestra all'estero durante il fascismo, poi si è occupata dei poderi della madre controllando i risultati dei lavori agricoli con i loro frutti, e collezionò molti amanti. Lo dico per farle onore. Era la consanguinea più simile a me.
 
Tony prova a dissuadere l'amica dal proposito sano appena esposto: "Un vero peccato, Gerda! Dovresti sposarti qui e restare qui sempre…ecco, per esempio, potresti sposare uno dei miei fratelli".
"Quello con il naso grosso? domanda Gerda  "sbadigliando con un breve sorriso grazioso e distratto, mentre si teneva lo specchietto davanti alla bocca".
Tony risponde: "O quell'altro, è indifferente… dio che bella casa avreste! Ci dovrebbe pensare Jakobs, il tappezziere che ha molto buon gusto. Io verrei a farvi visita tutti i giorni.."
L'adempimento di questo augurio di nozze porterà dolore a Gerda, a Thomas e al loro figliolo Hanno
Pur di sposarsi con un uomo abbiente dunque, non importa se c'è l'amore. La porta del dolore, dell'infelicità è già aperta per queste due disgraziate ragazze.
 
La chiacciera termina  quando interviene l'insegnante di francese mandando le  fanciulle a dormire: "Tanto, questa sera non vi sposerete!".
 
L'ultima parte del capitolo racconta le vacanze di Tony dai nonni materni, poi le feste comandate e le cerimonie necessarie celebrate dalla buona famiglia dei Buddenbrook. Un misto di  devozione, superstizione, esteriorità , non senza un poco di carità verso i poveri. Una serie di riti ripetuti regolarmente ogni anno che a Tony piacevano e la rendevano felice, mentre il suo futuro nipote Hanno, figlio di Thomas e Gerda ne morirà a quindici anni. Gerda si farà un amante e Thomas  nell'inverno del 1875 si ammalerà di nervi, di denti, cadrà per strada e ne morrà.   
p. s.
Non ho mai visto un matrimonio felice in vita mia. Rarissimi e solo interni a fantasie mitologiche gli sposi felici.
Amori felici sì che li ho vissuti e visti. Il matrimonio è tutt'altra cosa dall'amore. Benissimo che vada diventa un'amicizia dopo anni di aspri conflitti.
 
Pesaro 10 agosto 2023 ore 12, 40 
giovanni ghiselli

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