lunedì 28 agosto 2023

T. Mann. I Buddenbrook. 12

III.8 p. 85
La vacanza salutare di Tony seconda parte
 
Tony passa delle belle settimane estive , settimane più piacevoli e divertenti di quante ne avesse vissute a Travemünde”.
 Prima e anche dopo, e non solo a Travemünde. Conoscendo il resto del romanzo possiamo dire che questi furono i giorni più belli della sua vita.
“Libera e spensierata rifioriva; le sue parole e i suoi movimenti ripresero il loro fare ardito e giocoso”. Il padre e i fratelli che andavano a trovarla la domenica, la guardavano con compiacimento. La ragazza faceva lunghe passeggiate con Morten che era un compagno divertente. Le sue opinioni erano conturbanti per Tony che lo rimbeccava quando lui dichiarava  “con gesti goffi e risentiti che tutti i nobili sono idioti e miserabili”. Ma Tony era contenta e fiera del fatto che di fronte a  lei il ragazzo avesse l’ardire di esporre opinioni che non poteva manifestare ai suoi genitori.
Questo è uno degli aspetti molto positivo di un rapporto: avere la voglia e la possibilità di dire tutto all’amante o all’amico.
Quando tradussi in inglese a Elena questa frase di Pavese, sapevo che correvo il rischio di essere negletto appena conosciuto.
Mi aveva domandato che cosa pensassi dell’amore
Risposi: “ Se il chiavare non fosse la cosa più importante della vita, la Genesi non comincerebbe di lì" ( Il mestiere di vivere , 25 dicembre, 1937).
La donna mi osservò in silenzio per una ventina di secondi, poi mi disse: “tu sei un uomo molto intelligente” e confermò questo giudizio splendido e inappellabile  quando le confessai che stavo citando e traducendo uno scrittore famoso in Italia.
Da questa reazione non scandalizzata bensì piena di ammirazione compresi quanto sarebbe stata importante tale donna nella mia vita.
Morten invece dice a Tony che nella sua stanzetta di Gottinga, dove studiava medicina, aveva  uno scheletro di ossa tenute insieme con filo di ferro e rivestite con una divisa da poliziotto. La ragazza viene colpita dalla stravaganza del ragazzo.  
A me Elena disse che aveva capito subito, quasi subito, che non ero uno qualunque. E’ questo lo stile vincente, distinto, che ti distingue. L’imbecille invece cerca di apparire conforme al gregge, adotta gli atteggiamenti del branco. Credono che essere usuali sia vincente.
Anche i nostri politici ripetono frasi preconfezionate: tutti le medesime, più o  meno
Ma essere usuali non significa essere normali, bensì subnormali: negare la realtà, fumare, ubriacarsi drogarsi, stuprare le ragazze, perfino ucciderle. Lo fanno in molti adesso.
Io preferisco citare i classici, recitarli fino a viverli e ne ho avuto grandi soddisfazioni. Credo di essere meno rozzo e insignificante dei ripetitori di fasi fatte, fatte male. Le mie sono fatte bene e sono vissute oltre che dette  Ora però vado a fare un giro in bicicletta per non diventare più molle del necessario. Questo è Platone. Vi risparmio Giovenale perché mens sana in corpore sano si è sentita già troppe volte.
 
Pesaro 28 agosto 2023 ore 19, 55. E’ quasi buio. Ci vorrà il lume.
giovanni ghiselli
 
p. s.
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